Regia di S. Craig Zahler vedi scheda film
Non un semplice film su rapine in banca o sparatorie. Questo è un quadro di Canaletto. Riferimenti precisi per capirne la prospettiva.
Quasi perfetto, questo film. Il tempo è volato nel gustare l'atmosfera creata dal regista. Poca la musica, anche quella ottima, ma sono le scene ferme ad emozionare di più. Le battute tra i due scafati poliziotti, gli appostamenti, il toast sgranocchiato nel silenzio dell'abitacolo , le magnifiche pause che ci/li fanno pensare. I riferimenti alla società di oggi sono semplicemente obiettivi, non c'entrano i razzismi, i fascismi. Una rapina. A che cosa servono quei soldi? A curare mia moglie. A cambiare casa e scappare da quel rione di merda. A conquistare la donna che amo. A giocare con la Playstation. Magari in un loft superlusso.
Una madre. Perchè tornare a lavorare dopo i tre mesi di congedo per maternità? Non voglio, non voglio andarci. Spostare i soldi dei ricchi da una parte all'altra del mondo. Che mi frega? Voglio stare con il mio bambino. Ma vai, dice il marito, tu guadagni più di me. Vai a lavorare, cara.
E ci va, in quella banca. Accolta dai colleghi stronzi, che bello, ci sei mancata.
Stringe con la mano, nella tasca della giacca, la scarpina di lana del suo cucciolo, quella povera madre confusa, quella scarpina che ha tolto mezz'ora prima da quel tenero piedino rosa, morbido, liscio, cicciottello, che profuma di latte e amore, di futuro eterno, di fede.
Ci va, in banca. Poteva starsene a casa. E mandare a fanculo il suo uomo.
Amo questo regista per questo filmone e lo devo seguire a tutti i costi. La scelta di Gibson e Vaughn è stata vincente.
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