Regia di Rä di Martino vedi scheda film
Una troupe italiana a Marrakech è impegnata nei sopralluoghi per un film, remake di una vecchia pellicola americana in cui un uomo percorre innumerevoli piscine nella strada verso casa. Mentre tecnici e interpreti discutono l’opera in fieri, la controfigura del protagonista comincia a saggiare le piscine del luogo.
Controfigura è l’opera prima a soggetto – tre anni dopo il documentario The show Mas go on (2014) – per Ra Di Martino, artista visiva romana con rilevanti esperienze all’estero (ha esposto alla Tate Modern di Londra e al Moma di New York) e un approccio ambizioso alla scrittura e alla regia cinematografica. La sceneggiatura da lei firmata insieme a Marco Alessi è un’interessante rimescolatura di temi e sensazioni che partono dal metacinema (si tratta della storia della realizzazione di un film, che peraltro è il remake di un altro film) e arrivano allo smarrimento dell’attore nella sua controfigura, e viceversa; in ciò va rilevata una sensibile differenza con la presa di coscienza di sé stesso cui Burt Lancaster andava incontro nella pellicola da cui Controfigura prende idealmente spunto, cioè Un uomo a nudo, diretta nel 1968 da Frank Perry. Veristici i dialoghi e la recitazione, nonché le riprese che confidano per lo più in camera a mano e illuminazione reale; Valeria Golino e Filippo Timi compaiono nei panni di loro stessi, ovvero dei futuri protagonisti del remake, mentre la controfigura del titolo è Corrado Sassi. Certo, non tutto funziona e soprattutto sul ritmo della narrazione, altamente dispersiva e sconnessa sul piano logico, si potrebbe ridire qualcosa, ma di per sé Controfigura dimostra coraggio, voglia di stupire e di far pensare: tre doti raramente associabili a un film italiano del 2017. 6/10.
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