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Quel maledetto treno blindato

Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film

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La recensione su Quel maledetto treno blindato

di mm40
4 stelle

Siamo nel 1977 ed il cinema italiano non se la passa granchè bene. I poliziotteschi e la commedia scollacciata possono avere influito pesantemente sull'atmosfera di questo lavoro (Enzo Girolami Castellari è pur sempre il figlio di Marino Girolami, regista di tante commedie italiane di serie B), cafone fino al midollo, in cui le situazioni non brillano certo per fantasia e le soluzioni grossolane sono evidentemente apparse le migliori in sceneggiatura. La trama è però la cosa più riuscita, complicata quanto basta, con continui colpi di scena e cambi di fronte: tedeschi che si alleano agli americani, americani traditori, soldati camuffati con le uniformi dei nemici e via di questo passo. Il che rende senz'altro vivace e divertente la storia, ma rimane ad ogni modo da sorbire il cumulo di buffonate disseminate lungo i cento minuti di pellicola (una a caso? soldato americano in moto, il serbatoio perde: si toglie il chewing gum di bocca e magicamente tappa la falla). In rete una dichiarazione del regista spiega che, oltre un certo punto del film, nessuno viene più ucciso dalle armi da fuoco: erano finiti i proiettili. Da gente che si fa prendere la mano con tanto entusiasmo ci si può aspettare ragionevolmente un lavoro degno di ispirare Tarantino.

Sulla trama

Francia, 1944. Un manipolo di disertori americani sfugge al conflitto e cerca di riparare in Svizzera. Sul suo cammino incontra però altri soldati americani a cui si unisce per far esplodere un treno carico di armi tedesche. L'operazione, rischiosissima, può riuscire solo ad un prezzo molto alto.

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