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Manhunt

Regia di John Woo vedi scheda film

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alan smithee

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Manhunt

di alan smithee
7 stelle

locandina

Manhunt (2017): locandina

 "C'è qualcuno oggi che non voglia ucciderti?...
Ma noi due non ci siamo appena fidanzati?"
Okay, vi diciamo tutto o quanto più riusciamo di quest'ultimo rutilante action del maestro cinese. Ammesso di riuscirci, di esserne in grado, tanta è la materia messa in mostra, così tanta che non c'è nemmeno più rischio di spoilerare... come in effetti stiamo facendo.
La crittografia di un importante farmaco con potenzialità  da anestetico, ma di fatto ancora da testare (e che si scoprirà, in seguito, in grado di provocare inquietanti alterazioni fisico-psichiche a danno di coloro che ne riceveranno, per via venosa, le misteriose proprietà), fornisce l'idea al disonesto dirigente di una multinazionale, di produrre un farmaco in grado di dar vita all'arma umana del "supersoldato", perfetta per essere commercializzata al miglior paese offerente, e da questo utilizzabile per sottomettere i concorrenti ).

Hanyu Zhang, Masaharu Fukuyama

Manhunt (2017): Hanyu Zhang, Masaharu Fukuyama

Masaharu Fukuyama

Manhunt (2017): Masaharu Fukuyama

Questa pertanto diviene la strategia di punta di un colosso mondiale della farmaceutica, il cui Ceo, stimato ma anziano, dà formalmente le dimissioni in favore del figlio, decisamente non all'altezza della situazione, e catapultato a finire in grossi guai.
Per scagionarlo da un omicidio di una bella ragazza di cui è infatuato e geloso, gli scagnozzi del padre incastrano a colpevole uno stimato avvocato specializzato in tema di prodotti medicinali.
Sulle tracce di costui, ricercato come indiziato numero uno, gli tiene testa un dinamico ispettore vedovo, Satoshi Yamura, che non gli darà tregua, ma si renderà poi conto di avere di fronte un uomo onesto, accusato ingiustamente. Assieme alla tenace e bella ex fidanzata del giovane scopritore del farmaco, morto misteriosamente, assassinato da ignoti, i tre saranno impegnati in una rocambolesca quanto improbabile fuga per la salvezza e la definizione della verità, costretti a combattere poliziotti corrotti dal potente anziano dirigente e dallo sciagurato figlio di costui, destreggiandosi tra signorine killer micidiali ed inarrestabili (forti di un nemmeno troppo celato rapporto lesbico condiviso, atto a renderle più coese e invincibili), e altri mortali inconvenienti di percorso.

Hanyu Zhang, Masaharu Fukuyama

Manhunt (2017): Hanyu Zhang, Masaharu Fukuyama

scena

Manhunt (2017): scena

E c'è pure una impacciata ma zelante recluta investigativa-donna che quslcuno mette alle calcagna del nostro esperto poliziotto quasi per intralciarlo. Personaggio, quest'ultimo, che saprà evolversi e maturare in fretta trovando il proprio meritato riscatto personale.
Tantissima è la carne al fuoco, che andrebbe sprecata ed in fumo nelle mani di molti altri anche validi colleghi del nostro amato Woo.
Uno che ama troppo i suoi personaggi salienti.Anche quelli formalmente cattivi.Ma qui ci si attacca troppo per farli morire, e per questo li impegna in scontri senza fine, ove la gravità e la velocità si annientano di fronte allo stile e al movimento coreografico, producendo come un balletto esagerato e altamente coordinato che risulta impossibile essere accettato seriamente, ma che non riesce a non incantarci con la perfezione della sua innegabile classe di regista e coordinatore magico e talentuoso in grado di farci accettare anche la più improbabile delle concitate situazioni in cui i suoi eroi, buoni o meno buoni, ma mai veramente cattivi, vengono coinvolti.
Nel suo concitato, rutilante corso degli eventi, il cinema tutto ostinatamente costruito su mirabili coreografie d'azione di Woo, resta un prodotto d'autore laddove con quasi chiunque altro collega cineasta,  esso si sarebbe trasformato in un dozzinale scontato action che non fa che ripetersi all'infinito.

scena

Manhunt (2017): scena

Woo invece pare galvanizzarsi dalla superficialità e assurdità della storia, per esaltare la sua arte e la sua classe, che non rinunciano a ostentare giochini pericolosi: ralenti senza fine, voli di colombe, cavalli muscolosi e scultorei in corsa e cadute da moto in corsa. Trabocchetti fatali per chiunque, tranne che per il Maestro dell'action cinese, sopravvissuto con stile alle tentazioni hollywoodiane, da cui ha saputo uscirne da vincitore.... quasi sempre....e comunque più di molti altri illustri colleghi del medesimo "Est" del nostro globo.

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