Regia di Cristian Marazziti vedi scheda film
Uno scrittore di successo, ma temporaneamente a corto di idee, riunisce i familiari presso la sua casa in Trentino, con lo scopo di saldare i legami tra i suoi figli, seconda giovane moglie, incinta, ed i famigliari di lei. La maggioranza di queste persone sembra non poter vivere senza la disponibilità di una connessione ad internet, per i motivi più vari. L'unico ad osteggiare apertamente la pervasività del "digitale" è lo scrittore, Ettore. Improvvisamente, lo chalet in montagna rimane isolato, prima dalla connessione web, poi anche fisicamente, a causa di una bufera. Trovandosi impossibilitati ad utilizzare i loro dispositivi di connessione, i personaggi non potranno fare altro che interagire, tra loro e con loro stessi. Il regista crea una piccola "fauna" umana che può dirsi specchio della nostra società; i protagonisti del film, infatti, non sono dipendenti di una tecnologia fine a sè stessa, bensì ne hanno fatto mezzo indispensabile per la realizzazione dei propri sogni; ricerca ed espressione di sentimenti ed emozioni; crescita economica, strumento per realizzare bisogni materiali. In questo modo, però, stanno perdendo l'abitudine al contatto con chi è fisicamente vicino. In questo breve racconto, la regìa mostra come l'interazione "umana" possa essere necessaria, ed anzi, inevitabile. I personaggi sono leggermente stereotipati. Il protagonista Ettore è un oppositore del "digitale", tant'è che utilizza ancora una vecchia macchina da scrivere; Achille non può fare a meno di internet per avere acquisti e servizi; Giulio un adolescente che preferisce le feste in "videoconferenza" a quelle vere; Claudio un ludopate, etc.; apprezzabili comunque Ricky Memphis e Stefano Fresi, quest'ultimo nei panni di un soggetto affetto da bipolarismo, più "vero" di diversi altri. Il regista tenta un'analisi dei singoli personaggi, mettendone a nudo indole e sentimenti; non arriva però fino in fondo a causa della breve durata del film in rapporto al notevole numero di caratterei. Il film si segue agilmente; la trama, di fatto, si riduce ad un espediente necessario a mostrare le reazioni di questa cerchia familiare di fronte alla mancanza improvvisa di una tecnologia che è diventata ormai parte della loro (nostra) vita. In ciò il regista riesce, pur non facendo chissà quali rivelazioni. Fosse stato girato vent'anni fa, forse, il film avrebbe mostrato persone rimaste isolate senza TV; oggi la tecnologia "alienante" è il web, ed è oltremodo facile portarlo, in tal senso, sotto i riflettori.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta