Regia di Dario Albertini vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 2017 - CINEMA NEL GIARDINO - CINEMA OLTRECONFINE
Certe responsabilità finiscono talvolta, nella disgrazia malaugurata che le porta con sé, per forgiare un carattere in formazione, specie quello influenzabile tipico del periodo cruciale di una crescita adolescenziale avvenuta senza gli abituali affetti di cui normalmente godono la maggior parte dei coetanei del protagonista.
Manuel, senza genitori dopo che la madre è finita in carcere per spaccio, ha vissuto i cinque anni che hanno preceduto il raggiungimento della maggiore età, presso una comunità di accoglimento per minori.
I 18 anni e la maggiore età consentono al ragazzo di affacciarsi al mondo esterno, fino ad ora pressoché sconosciuto, vietato, edulcorato, tenuto lobtano o separato, tentando al giovane di fargli tracciare le basi per un sentiero costruttivo e positivo di vita.
Ma il destino della madre, che sotto la tutela e garanzia del figlio, qualora economicamente indipendente (ma il ragazzo deve sottoporsi ad un colloquio per iniziare a lavorare in una panetteria), potrebbe ottenere gli arresti domiciliari e vivere con Manuel, diviene per il ragazzo il tassello piu' importante: un traguardo ossessivo da raggiungere ad ogni costo.
Ci riuscirà, ma le incognite riguardo ad un futuro più che mai costellato di incertezze e fardelli di una provenienza genealogica che non si sceglie, né si merita, saranno tutt'altro che svanite.
Dario Albertini ci racconta i dettagli di una vita che deve recuperare tempo perso di un ragazzo, svanito e speso fuori dal proprio nucleo, inducendolo ora a recuperare l'intimità familiare mai goduta, ma sempre desiderata, riacciuffando momenti intimi ed appuntamenti di vita scontati ai più e mai condivisi per via della beffarda inesorabilita' di un destino sempre troppo avverso ed ostile.
Il viaggio di Manuel verso il mare, per consegnare ad un "collega" ormai adulto ed arrivato, ma pure lui senza famiglia e figlio della comunità, un vecchio quadro dipinto in gioventù, dà la possibilità al ragazzo di affacciarsi su quel vasto specchio d'acqua che in qualche modo simboleggia la libertà appena maturata, effervescente, esaltante, ma anche piena di insidie pronte ad assalirlo ed affogarlo alla prima scelta sbagliata, al primo passo falso.
Nel suo primo film di finzione, Albertini comunica con efficacia l'intensità e l'urgenza di far tornare in primo piano la dimensione affettiva, umana, intima, quella che solo la famiglia, o ciò che resta di essa, è in grado di assicurare. Una necessità vitale come l'atto inevitabile di respirare.
Efficace e credibile risulta la prova d'attore del giovane Andrea Lattanzi, che entra in modalità inscindibile nel personaggio che non sappiamo immaginare diverso da quello che il giovane attore riesce a rendere, regalando probabilmente molto di se stesso al relativo suo omologo nella finzione.
Il film, presentato a Venezia 2017 in una sezione collaterale, è uscito ancor prima in territorio francese che nel suo paese, ove sara' prevista la distribuzione a partire dal prossimo 3 maggio 2018.
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