Manuel ha appena compiuto 18 anni e per lui è arrivato il momento di lasciare l'istituto per minori privi di genitori in cui ha vissuto gli ultimi anni dopo che sua madre è stata arrestata. La nuova libertà ha però un sapore dolce amaro. Andando in giro per le strade del suo desolato quartiere, da solo con le sue speranze e paure, Manuel cerca di lasciarsi l'adolescenza alle spalle e di diventare un adulto responsabile. Deve dimostrare alle autorità che può occuparsi della madre qualora le vengano concessi gli arresti domiciliari. Ma sarà capace di ridarle la libertà senza perdere la propria?
Sfruttando le sue doti di ottimo documentarista Albertini entra di prepotenza con quest'opera nel solco della grande tradizione del neorealismo italiano. Eccellente la prestazione di Lattanzi il protagonista di questo piccolo gioiello. Voto 9/10
Appena uscito da un centro di correzione, il giovanissimo Manuel dovrà lavorare affinché sua madre - a sua volta detenuta dentro un carcere - possa ottenere gli arresti domiciliari. Diretto, ben realizzato, senza orpelli retorici, un film sul disagio giovanile e no che non stanca e non indugia in facili sentimentalismi. Voto 7/10.
Ennesimo film recitato in dialetto meridionale.
Ormai 9 film su 10 sono in dialetto. E poi si lamentano che vengono snobbati dal pubblico. A sto punto insegnateci il dialetto a scuola!
QUANTO VALE UN SOPRACCIGLIO?
Manuel. Un sorriso angelico. Un sopracciglio ribelle in continuo movimento. Il modo originale, libero, accogliente di muovere l'arcuato sopracciglio del protagonista, l'eccellente e giovane attore Andrea Lattanzi, che da solo regge tutto il film per ben 98 minuti senza cedere mai, con una potenza e una poeticità
Bello. Manuel passa dalla sicurezza vera e dimostrata del suo mondo sicuro dell'istituto alla sicurezza apparente e non sentita del mondo vero, esterno. Delicato ma continuo il passaggio fra questi due mondi e due stati fino all'esplosione finale che fa amare questo personaggio
Pare che il Cinema italiano voglia provare a ripartire dalle periferie, un po' come il Cinema sociale inglese degli ultimi anni, quello dei Loach o dei Leigh, anche se in questo caso c'è meno rabbia e più rarefazione, più silenzio, e si potrebbero citare i Dardenne. Nomi importanti, mi rendo conto, per un nuovo esordio, quello di Albertini, che passa dal documentario al… leggi tutto
FESTIVAL DI VENEZIA 2017 - CINEMA NEL GIARDINO - CINEMA OLTRECONFINE
Certe responsabilità finiscono talvolta, nella disgrazia malaugurata che le porta con sé, per forgiare un carattere in formazione, specie quello influenzabile tipico del periodo cruciale di una crescita adolescenziale avvenuta senza gli abituali affetti di cui normalmente godono la maggior parte dei coetanei… leggi tutto
Manuel sta per compiere 18 anni. Finalmente potrà uscire dall’istituto in cui ha trascorso gli ultimi anni a causa della detenzione in carcere di sua madre. Il ragazzo potrà tornare a vivere con lei, a cui verranno dati gli arresti domiciliari, se si dimostrerà sufficientemente maturo da trovare un lavoro e pensare al sostentamento familiare.
Manuel è una…
Pare che il Cinema italiano voglia provare a ripartire dalle periferie, un po' come il Cinema sociale inglese degli ultimi anni, quello dei Loach o dei Leigh, anche se in questo caso c'è meno rabbia e più rarefazione, più silenzio, e si potrebbero citare i Dardenne. Nomi importanti, mi rendo conto, per un nuovo esordio, quello di Albertini, che passa dal documentario al…
Manuel è un ragazzo buono, dallo sguardo mite e dai modi garbati, alto e magro. Ha appena compiuto diciotto anni: per lui è tempo di lasciare la casa famiglia di Civitavecchia dove è stato costretto a crescere perché non ha un padre e perché sua madre è in carcere, a Rebibbia. Torna così a vivere nella casa dell'estrema periferia romana che…
Da qualunque angolazione lo si osservi, il mese di ottobre rimane foriero di novità succulente, talmente abbondanti come numero e poliedriche per… segue
bello il poster del film; un disegno del protagonista a matita, da finire.
ed esattamente come succede spesso al protagonista come mette piede fuori dalla casa famiglia, anche a me è successo di sentirmi oppresso e a disagio durante la visione.
manuel è un ragazzone che DEVE dimostrare il triplo degli altri; un terzo per sè stesso, un terzo per la madre e l'ultimo…
Ancora un settimana di uscite "complicate" dalla presenza dello scorso 1° maggio, che ha motivato l'anticipo di alcuni dei titoli presenti in questa lista. Con molte sale ancora occupate dall'ultimo Avengers, che…
QUANTO VALE UN SOPRACCIGLIO?
...con tono imperativo e con sopracciglio minaccioso
(Alessandro Manzoni)
Manuel. Un sorriso angelico. Un sopracciglio ribelle in continuo movimento. Il modo originale, libero, accogliente di muovere la porzione laterale dell'arcuata arcata pelosa del protagonista, l'eccellente e giovane attore Andrea Lattanzi, che da…
FESTIVAL DI VENEZIA 2017 - CINEMA NEL GIARDINO - CINEMA OLTRECONFINE
Certe responsabilità finiscono talvolta, nella disgrazia malaugurata che le porta con sé, per forgiare un carattere in formazione, specie quello influenzabile tipico del periodo cruciale di una crescita adolescenziale avvenuta senza gli abituali affetti di cui normalmente godono la maggior parte dei coetanei…
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Commenti (6) vedi tutti
Un onesto film di descrizione su un giovane di borgata,senza guizzi drammatici particolari.Voto 6.5
commento di ezioSfruttando le sue doti di ottimo documentarista Albertini entra di prepotenza con quest'opera nel solco della grande tradizione del neorealismo italiano. Eccellente la prestazione di Lattanzi il protagonista di questo piccolo gioiello. Voto 9/10
commento di bombo1Appena uscito da un centro di correzione, il giovanissimo Manuel dovrà lavorare affinché sua madre - a sua volta detenuta dentro un carcere - possa ottenere gli arresti domiciliari. Diretto, ben realizzato, senza orpelli retorici, un film sul disagio giovanile e no che non stanca e non indugia in facili sentimentalismi. Voto 7/10.
commento di alexio350Ennesimo film recitato in dialetto meridionale. Ormai 9 film su 10 sono in dialetto. E poi si lamentano che vengono snobbati dal pubblico. A sto punto insegnateci il dialetto a scuola!
commento di gruvierazQUANTO VALE UN SOPRACCIGLIO? Manuel. Un sorriso angelico. Un sopracciglio ribelle in continuo movimento. Il modo originale, libero, accogliente di muovere l'arcuato sopracciglio del protagonista, l'eccellente e giovane attore Andrea Lattanzi, che da solo regge tutto il film per ben 98 minuti senza cedere mai, con una potenza e una poeticità
leggi la recensione completa di gaiartBello. Manuel passa dalla sicurezza vera e dimostrata del suo mondo sicuro dell'istituto alla sicurezza apparente e non sentita del mondo vero, esterno. Delicato ma continuo il passaggio fra questi due mondi e due stati fino all'esplosione finale che fa amare questo personaggio
commento di Furla86