Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Antonioni è sè stesso anche in una storia, come quella della 'doppia vita' del trafficante d'armi David Robertson, dalle tinte oscure, profondamente thriller, con una componente esotica non indifferente. Eppure tutto questo passa in secondo piano: innanzitutto c'è il malessere del personaggio di Nicholson, antonionianamente inquieto e sperduto nei rapporti con gli altri. Soltanto dopo viene l'elemento 'noir' del racconto, comunque reso allo spettatore con maggiore suspense dai ben noti lunghi silenzi e dal 'non detto', non descritto che sono marchi di fabbrica del regista ferrarese. Bel film, ma non fra le sue vette.
Un giornalista trova un cadavere in un albergo africano. Per noia decide di assumerne l'identità; si ritroverà in un gioco più grande di lui, poichè si trattava di un trafficante internazionale d'armi.
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