Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
L'insolito detsino di una persona che narrando cose
dell'altra parte del mondo si imbatte in sostanza in
una specie di lui stesso, trafficante d'armi per chssàcchi,
con lo stesso obbiettivo e senza superflua pubblicità
nel silenzio generico e rivestito a pennello di
quell'autentica omonimità (s)crede di fare
un buon lavoretto e senza neanche
guardarsi sembra prendere quella che chiunque denominerebbe
scorciatoia, diventando in persona criminale. Non gli
dice niente nessuno, visto comunque l'argomento e lo pseudoliberalismo dilagante
e quella pascionaccia di trasformare quelli che
sembran incubi in pseudorealtà e strano bisogno di non si sa cosa,
impermalosito per la storia della pasticceria che pare i genitori gli
avevano fluito in gestione quasi per scherzo
prova a darci tale funambolico spettacolo
e non disdegna comunque neanche dello spettacolo il film.
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