Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Gran bel film di un regista mai banale qual è Michelangelo Antonioni, che utilizza una struttura di facciata tinta di giallo avventuroso per poi interessarsi soprattutto d’altro, evitando infatti tutto ciò che ci si aspetterebbe di vedere leggendo la trama nelle sue fondamenta.
David Locke (Jack Nicholson) è un reporter che si trova in Africa ed è qui che conosce David Robertson, un trafficante d’armi.
Quando trova quest’ultimo morto per infarto nella sua stanza, decide di appropriarsi della sua identità, partendo prima per la Germania e poi per la Spagna.
Qui incontrerà una ragazza (Maria Schneider), con la quale fuggirà cercando di far perdere la proprie tracce alla moglie (Jenny Runacre) che, nel frattempo, è venuta a conoscenza dello scambio d’indentità avvenuto.
Film denso ed astratto che lavora per sottrazione (sarà anche che la sceneggiatura non funziona sempre a dovere) e che fa suoi i temi dell’assenza e del mancato connubio tra vita ed identità mescolandoli, e pure molto bene, con movimenti e viaggi senza una meta precisa con annessa l’impossibilità di rifuggire completamente dal ruolo predeterminato.
E dal punto di vista figurativo, grazie anche alla fotografia di Luciano Tovoli, vi è un notevole supporto al film, soprattutto grazie agli assolati deserti africani, alla Barcellona surreale di Gaudì e la Spagna più periferica (quasi un altro deserto) dove si chiude la vicenda con un leggendario piano sequenza entrato con prepotenza nell’immaginario della storia del cinema.
Per il resto la cadenza è lenta, ma questo non fa altro che accentuare i temi principali che il suo autore mette così ulteriormente in rilievo, mentre Jack Nicholson si cala con totale abnegazione nel contesto e Maria Schneider offre la sua spontaneità senza timori.
Trattasi quindi di film dall’alto contenuto artistico proprio di alcune sequenze troppo belle per essere vere (oltre al piano sequenza finale, vedasi quanto precede l’incontro con i guerriglieri in Germania o le braccia di Jack Nicholson protese sopra il mare).
Ipnotico.
Regia molto interessante per come trascende la storia in tutt'altro e per una serie di sequenze riprese in maniera eccellente.
Prova di grande abnegazione per un attore istrionico come lui.
Si mette completamente al servizio del regista ed i risultati lo ripagano ampiamente del suo impegno.
Buona prova, regala alla storia la sua freschezza e naturalezza senza tirarsi mai indietro.
E' la moglie di David Locke, che si mette sulle sue tracce dopo la notizia della sua morte.
Soddisfacente.
Soddisfacente.
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