Regia di Faouzi Bensaïdi vedi scheda film
Venezia 74 – Giornate degli autori.
Un singolo evento del tutto casuale può cambiare radicalmente ogni cosa nell’arco di pochi secondi. L’effetto è ancora più evidente quando uno dei protagonisti compie un’azione azzardata, andando ben oltre il lecito, e la controparte vive un gradino sopra gli altri, ammanicata con personaggi influenti all’interno di una struttura sociale che consente ai potenti di far sparire ancora le persone nel nulla, senza che alcuna autorità intervenga. Arrivati a questo punto, la disputa può finire in maniera ragionevole solo in presenza del buon senso, di suo sempre più raro da intercettare.
Nonostante non possano permettersi di coltivare grandi sogni a causa di un bilancio economico familiare perennemente in rosso, Abdelkader (Mouhcine Malzi), guardia di sicurezza in un centro commerciale, e Malika (Nadia Kounda) vivono felicemente il loro fresco matrimonio.
Il loro rapporto cambia radicalmente quando Abdelkader si scontra sul lavoro con la persona sbagliata, una signora imparentata con un politico autorevole, subendo una pesante ritorsione. Da questo momento in poi, l’uomo pensa solo alla vendetta, mandando in crisi il suo rapporto con Malika, la quale vorrebbe solo riavere indietro la sua vita precedente.
Volubilis dispone di buone carte da giocare, ma azzecca solo un numero ristretto di mani.
Gli argomenti tardano a venire a galla e quando un amore sincero diventa improvvisamente martoriato per colpa del carattere burrascoso di lui, con una spirale di negatività apparentemente senza fine innescata da un’imperdonabile leggerezza, nasce un percorso a ostacoli che sembra andare in una sola direzione, la peggiore, almeno per i due protagonisti.
All’interno di un itinerario violento (per lui) e infelice (per lei), emergono ancora più chiaramente problematiche comportamentali di tipo universale: mettere cura nell’esecuzione delle proprie mansioni è doveroso ma esagerare può rivelarsi controproducente, prima di credere di essere dalla parte del giusto è meglio pensarci più volte e quando monta la sete di vendetta, conviene fare un respiro profondo e guardare avanti, concentrandosi su chi è dalla nostra parte invece di scagliarsi contro i mulini a vento.
Conseguentemente, lo sfondo non manca di promuovere considerazioni facilmente assimilabili e il modello sociale del Marocco è additato come distorto, ma quando si entra nella parte calda, Volubilis vacilla sotto la spinta sferzante prodotta dai moti incontrollabili di Abdelkader, generando un indesiderato effetto trascinamento.
Questo limite emerge soprattutto lungo un finale dilungato, eccessivamente rilanciato e forzato fino ad approdare tra le braccia della soluzione più illogica, una scelta sterile tanto più se paragonata alle opzioni solo accarezzate pochi minuti prima e poi rinnegate per creare – riuscendoci - suspence.
Una missione fallita, nonostante l’intelaiatura di base presenti dei valori e la presenza amorevole e graziosa, in stile acqua e sapone, di Nadia Kounda, con il rimpianto di aver avuto tra le mani le occasioni per cambiare l’ordine delle cose.
Tormentato nell’anima, vanificato nei risultati.
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