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Jimmy Vestvood - Benvenuti in Amerika

Regia di Jonathan Kesselman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Jimmy Vestvood - Benvenuti in Amerika

di Tiaz gasolio
1 stelle
Jimmy Vestvood – Benvenuti in Amerika – La Recessione.
Lo staff della Recessione è ormai abituato a sorbirsi film di merda. Sono anni che visioniamo pellicole da tutto il mondo, film prodotti con le mance della nonna che a volte ci hanno anche stupito perché, pur essendo delle cazzate, sono riusciti a intrattenerci e a farci divertire; dopotutto, la serie B riesce a regalarci anche dei capolavori. Questa volta però ci siamo imbattuti in un film che definire "merda" sarebbe un complimento. Partiamo subito dal protagonista, Maz Jobrani, un attore conosciuto negli USA come "comedian" e che ha partecipato a un paio di altri film; a quanto pare oltreoceano fa ridere, ma sarà che lo staff delle Recessione ha difficoltà di comprensione, o un basso quoziente intellettivo, fatto sta che a noi ha fatto solo sforforare le palle. Probabilmente qualche produttore d'oltreoceano ha pensato che al mondo non bastava un solo Sacha Baron Cohen, per questo ha deciso di prendere Mr. Jobrani e di farne il protagonist adi questo film che scopiazza a man bassa da Borat. Così ci ritroviamo questo povero cristo iraniano che, non si sa bene come, vince una carta verde per l'America e ci si trasferisce. Questo dovrebbe essere l'incipit di una commedia farcita di gag scopiazzate da Borat, invece ci troviamo di fronte a un susseguirsi di scene che vi renderanno fieri di essere italiani. Cosa c'entra l'Italia? C'entra eccome! Da spettatori taliani, guardando Jimmy Vestvood – Benvenuti in Amerika, vi sentirete catapultati all'interno di quelle atmosfere che ricordano i cinepanettoni nostrani, quelli più di merda. Anche qui troviamo un susseguirsi di scene tenute insieme da una trama scritta con il culo di una scimmia morta da un pinguino handicappato, che vorrebbero farci ridere ma come potrete capire dalla volte in cui è stata scritta la parola merda non ci creano nessuno stimolo. Anzi, proprio nessuno direi di no, vi lascio immaginare quale. Per ben 84 minuti ci sforforiamo i maroni, sullo schermo sfilano una manciata di attori che o sono dei cani di merda o hanno dimenticato di recitare, anche se, per spezzare una lancia in loro favore, davanti ad una serie di dialoghi così di merda è difficile fare una buona prestazione. Il concetto principale del film sarebbe che anche gli immigrati amano l'America, baluardo della libertà mondiale e, pur non essendo nati nello stato che ha liberato a suon di bombe mezzo mondo, sono disposti a portare fieramente i suoi valori. In conclusione: questo film è una vera merda, assolutamente una merda, merda , merda, merda ed ancora merda. Non fa ridere un cazzo, pessimi dialoghi, pessimo..., beh, tutto. Non si riesce a salvare un cazzo. Un grosso fanculo al regista Jonathan Kesselman ed al protagonista Maz Jobrani da parte dello staff della Recessione per averci fatto buttare via ottantaquattro minuti della nostra vita.
per insulti anche non costruttivi.
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