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A Taxi Driver

Regia di Hun Jang vedi scheda film

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La recensione su A Taxi Driver

di ilcausticocinefilo
8 stelle

Uno dei più straordinari successi del cinema sudcoreano degli ultimi anni, A Taxi Driver del regista Jang Hoon (ex-aiuto regista di Kim Ki Duk e regista del simpatico Secret Reunion), è anche uno dei miglio­ri prodotti di quel cinema commerciale autoctono che da diverso tempo dimostra di voler fare i conti con la storia del proprio paese (da ricordare, tra gli al­tri, almeno JSA – Joint Security Area di Park Chan-wook, e Memories of Murder, di Bong Joon-ho).

 

 

Kang-ho Song, Thomas Kretschmann

A Taxi Driver (2017): Kang-ho Song, Thomas Kretschmann

 

 

E nel caso di questo film, si tratta indubbiamente di una sto­ria tragica e toccante, narrata dal regista e dal suo sce­neggiatore per mezzo di una sapiente alternanza tra la commedia (il prologo un po’ sciocco ma che è utile ad introdurre la personalità del tassista e ad avvicinarlo agli spettatori) e, via via sempre più predominante, il dramma (tra le tante scene riuscite, sicuramente da ri­cordare almeno quella dell’eroico intervento dei tassisti in favore dei feriti sui quali i soldati continuano a spa­rare indiscriminatamente).

 

Nonostante la non indiffe­rente durata, il film regge, mantiene alta la tensione e costruisce situazioni emblematiche, talvolta esilaranti, talvolta commoventi, ma sempre capaci di far riflettere.

 

 

Thomas Kretschmann

A Taxi Driver (2017): Thomas Kretschmann

 

 

Il protagonista stesso subisce un processo di maturazio­ne che lo porta alla consapevolezza e, di conseguenza, alla compartecipazione, mentre se Hinzpeter, il repor­ter, inizialmente viene tratteggiato come freddo e in parte distaccato, unicamente interessato al successo del proprio lavoro, man mano anch’egli finisce per render­si partecipe delle vicende e delle agonie degli abitanti (fino a culminare nella scene dell’ospedale, che non scade né nel patetismo né nel sensazionalismo).

 

Le scene di massa sono efficaci tanto quanto quelle più raccolte, e per tramite dei due protagonisti e delle traversie in cui incorrono, il film rende presente la Storia allo spettatore senz’alcun inutile sottolineatura didascalica, e contribuisce non di meno a rivita­lizzare e mantenere viva la memoria di uno dei momenti più cupi della storia sudcoreana del secolo scorso.

 

 

Kang-ho Song, Thomas Kretschmann

A Taxi Driver (2017): Kang-ho Song, Thomas Kretschmann

 

 

La memoria di una vicenda fortemente sentita, per ovvi motivi, dai sudcoreani (anche per via di aspetti in parte ancora poco chiari legati a quanto avvenuto).

E’ un occasione di scoperta, questo A Taxi Driver, per lo spettatore occidentale, sia dei fatti accaduti (nel qual caso non ne fosse già a conoscenza), sia, per l’ennesima volta, delle qualità del cinema coreano migliore, troppo spesso poco valorizzato e mal di­stribuito in Italia e altrove.

 

Straordinaria la prova del protagonista Song, uno degli attori più celebri del cinema del paese (ma lo saprete già...) e uno dei pochi conosciuti anche all’estero (protagonista, oltre a questo, anche di nu­merosi altri celebri film, tra i quali, ad esempio, The Host [imperdibile], Il buono, il matto, il cattivo, Snowpiercer).

 

 

Kang-ho Song

A Taxi Driver (2017): Kang-ho Song

 

 

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