Regia di Hun Jang vedi scheda film
Incredibilmente complesso, profondamente umano. "A Taxi Driver" è un film da non perdere
1980. La repressione del movimento studentesco ad opera del governo raggiunge il culmine nel mese di maggio. 10 giorni che cambieranno le vitedi un vile tassista debosciato e del suo passeggero, un gelido reporter tedesco, portato nella zona calda del conflitto per testimoniare al mondo ciò che il mondo ignora.
Per il regista Kang Hoon I panni sporchi non si lavano in famiglia , ma nella pubblica piazza.
"A Taxi Driver" posa impietosamente lo sguardo su una nazione martoriata dal mal governo che fu, le istituzioni ne escono devastate , tanto quanto il protagonista, Kim, che subisce una trasformazione emotiva impressionante , capace di renderlo suo malgrado un vero e proprio eroe.
La rivolta parte dal basso dunque: studenti, tassisti, massaie, gente del popolo pronta al macello che non si rassegna alla violenza , alle sofferenze del prossimo.
Un umanità viva che oggi stiamo perdendo, lobotomizzati da un sistema che tenta di scioccare con una cronaca vile a cui interessa solo spettacolarizzare , e che invece nel film ha occhi, lacrime e cuore. Quelle di uomini che non ci stanno, e che in una incredibile gara di solidarietà e collaborazione dimostrano il proprio coraggio ed un empatia che lascia davvero il segno
Ma il film è molto altro, un mix di generi in perfetto equilibrio tra commedia ( a tratti quasi un buddy movie) azione ( e che azione!), thriller, per poi sgranare nella tragedia ( che presta il fianco ad un po' di enfasi nel finale).
un film che cambia pelle agevolmente , grandioso, necessario che dimostra ancora una volta quanto il cinema coreano sia figlio di un era buia.
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