Regia di Drake Doremus vedi scheda film
Doremus dopo "Equals" si conferma amante del puro romanticismo tedesco inscenando un melodramma delicato ed appassionato ma che si prende (purtroppo ?) i soliti tempi rarefatti e dilatati.. ed il mondo di Orfeo è sempre vicino.
Drake Doremus lavora su una cinematografia che, davvero, attrae o respinge come una calmita.
Al pari per citare un esempio di Terrence Malick. Prendere o lasciare.
Era successo con "Equals" dove in un futuro distopico immergeva un melodramma dai tempi così dilatati da far succedere qualcosa dopo 70 minuti di introduzione.
In "Zoe" il melodramma si ripete... ed i tempi dilatati pure. Se lo spettatore non si assopisce sulle soavi musiche (affascinanti ma il sonno sta in agguato) riuscirà poi a vivere una storia d'amore delicata e sofferta, appassionata e che pone le radici in profondità in una società molto più vicina a noi di quanto il film voglia rappresentre. Doremus, attento lettore di amori impossibili e torturati ("Breathe in") pone solo nel finale gli spunti di approfondimento più interessanti. (Es: L'aggiornamento del sintetico). Vi sono film ("Ex machina" "Tau" ad esempio) sicuramente con un piglio di ritmo più trascinante.
Per gli animi votati al puro romanticismo tedesco... e assai pazienti.
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