Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Una famiglia allargata si riunisce ad Ischia, nella casa degli anziani genitori, per festeggiare le loro nozze d'argento. Le condizioni del mare rendono impossibile, però, ai tanti parenti il ritorno sul continente. Pertanto essi sono costretti a vivere insieme per due giorni, durante i quali tensioni, incomprensioni, questioni irrisolte, porteranno ad una aperta conflittualità tra gli stessi. Questa, in sintesi la trama di questa commedia amara di G.Muccino, il quale crea molti personaggi assai stereotipati e tutti "problematici", e li mette l'uno contro l'altro. Ci sono il marito infedele, e la moglie che sa, e sopporta; il malato di Alzheimer e la coniuge che se ne lamenta; la coppia "scapestrata", che - attendendo un bambino - torna a chiedere l'aiuto dei parenti, e viene ignorata; due adolescenti che scoprono l'amore; il marito desideroso di perfezione ed armonia, che non potrò mai avere, perchè di fatto conteso tra due donne - moglie attuale ed ex-moglie, reciprocamente rancorose; un artista giramondo incapace di mettere radici e la cugina, segretamente innamorata di lui, ed insoddisfatta della vita coniugale; infine, gli anziani genitori, che sembrano voler semplicemente essere lasciati in pace nell'agiatezza conquistata. In due giorni di scontri alcune cose cambiano in meglio, altre in peggio. Ritengo che il regista voglia descrivere persone, emozioni e contesti nei quali lo spettatore può ritrovare sè stesso. Rintracciare delle affinità ed immedesimarsi è possibile, come non è difficile cogliere il messaggio lanciato dall'autore, che sembra invitare a vivere la vita con più leggerezza, in quanto non è possibile controllare i sentimenti, soprattutto quelli altrui, ed è facile che le cose non vadano come le si programma. L'intera vicenda ha però un sapore d'irrealtà, perchè è assai improbabile che tutti questi "casi" si trovino ad esplodere contemporaneamente e nello stesso luogo. Ne esce, nella seconda parte del film, una "gazzarra" continua, con litigi, aggressioni, urla e concitazione. Gli attori recitano "sopra le righe", con soglie al limite del grottesco nel momento delle esplosioni di emozioni. Questo film non aggiunge nulla di nuovo al genere "parenti serpenti", con la sua pletora di ipocrisie, incomprensioni, aviditò, etc.; può essere però piacevole, a patto di essere consapevoli che buona parte del film è occupata da litigi.
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