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Quanto basta

Regia di Francesco Falaschi vedi scheda film

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La recensione su Quanto basta

di Furetto60
6 stelle

Buon lavoro di Francesco Falaschi. Bravissimi Luigi Fedele e Alessandro Haber

Arturo è un cuoco stellato, con poco self-control, finito in carcere, per percosse e lesioni aggravate, ai danni di qualcuno “scorretto” che forse meritava una lezione, ma non quella, peraltro s’intuisce subito, che è un uomo sostanzialmente buono e di indole generosa, al di là dei suoi attacchi collerici. La pena alternativa che gli viene concessa, consiste in un corso di cucina, da tenere ad un gruppetto di ragazzi problematici, soggetti autistici affidati ai servizi sociali e seguiti dalla bella psicologa Anna. Guido, è il più talentuoso, affetto da sindrome di Asperger, chiede ad Arturo di fargli da tutor per un concorso culinario, uno di quelli che lo chef aborra e che hanno consentito a ciarlatani mediatici come il suo acerrimo rivale, Daniel Marinari, di sfondare e diventare famosi. Naturalmente l’impresa è complicata dal temperamento bizzarro e imprevedibile di Guido, legato alla sua peculiare patologia, tuttavia grazie alla ritrovata pazienza di Arturo, all’amore di Anna, alla fine riuscirà dopo qualche intoppo iniziale, ad effettuare la prova finale e pur arrivando formalmente secondo, sarà lui il vero vincitore morale, come "certificato" dal vecchio e saggio Chef, Haber, che si porta via l’intero piatto, per degustarlo in pace.Finale ampiamente scontato,superati i limiti caratteriali, apriranno un ristorante tutti insieme. Francesco Falaschi torna a parlare di malattie psichiatriche attraverso il personaggio di Guido, interpretato in modo molto convincente da Luigi Fedele, la cui interpretazione intensa e realistica, è la vera plus-valenza del film. Alessandro Haber, nei panni del maestro culinario della vecchia generazione, offre in  una parte solo apparentemente secondaria, una bella prova attoriale.

I temi del film sono appunto l’autismo e in particolare la sindrome di Asperger, variante del primo, da qaulche manuale classificata a parte.I malati manifestano una compromissione qualitativa nell’interazione sociale, poca empatia e insofferenza alle regole, ma sono in grado di lavorare, soprattutto in alcuni  campi, dove contano la memoria,la precisione e l'ordine,dove qualche volta riescono anche meglio dei normali. Con delicatezza Francesco Falaschi, affronta il tema del disagio mentale, muovendosi con delicata cautela, su un terreno minato, insieme ai suoi protagonisti, per narrare una bella storia semplice, ma non banale

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