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La stagione della caccia

Regia di Natalia Garagiola vedi scheda film

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La recensione su La stagione della caccia

di alan smithee
6 stelle

locandina

Hunting Season (2017): locandina

VENEZIA 74 - SETTIMANA DELLA CRITICA - MIGLIOR FILM

Nahuel è un teenager divenuto scontroso ed irascibile da quando la madre è morta prematuramente dopo i postumi di una grave malattia, lasciandolo solo assieme al patrigno. Il padre naturale del ragazzo, che vive in Patagonia facendo la guida di caccia, si trova in condizioni di prenderlo con sé, trovandosi di fronte un giovane ribelle ed incontenibile che egli non conosce e non riesce a capire, difficile da gestire ed integrare in quel contesto natural-rurale molto particolare, climaticamente ostile, addentro alla sua nuova e numerosa giovane famiglia.

scena

Hunting Season (2017): scena

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Hunting Season (2017): scena

I contrasti serviranno a costruire un rapporto solo inizialmente improntato alla diffidenza e allo scontro, caratteriale ma pure fisico, imparando poco per volta entrambi a rispettarsi, nel contesto di uno sfondo selvaggio adeguato ai sentimenti che animano i due uomini in guerra tra loro, ma tutto fuorché nemici. E di fronte ad una attività come la caccia ed il controllo di un territorio che teme ogni forzatura che metta in pericolo e comprometta il suo perfetto naturale equilibrio.

Il film dell'Argentina Natalia Garagiola ci introduce in un percorso di crescita tra ribellione e responsabilizzazione che rispecchia molte altre situazioni di ostilità, placare  a stento dal tempo e dal rispetto reciproco che nasce e matura nel rispetto di tempistiche a volte troppo lente per scongiurare dissidi anche accesi e forti di tipo generazionale e caratteriale.

scena

Hunting Season (2017): scena

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Hunting Season (2017): scena

Il paesaggio rigoglioso ed austero, la natura severa la cui temperatura rigida lima e addomestica i comportamenti improvvidi ed irruenti, fa da sfondo ideale, ma anche un po' troppo strumentalizzato e scontato, per un ennesimo dipanarsi di un sofferto "coming of age" che tuttavia non ci risparmia situazioni o vicissitudini già molto viste altrove.

Forse un film sin troppo schematico e prevedibile per la Settimana della Critica, nella quale prevale e vince sui concorrenti come miglior film, proprio grazie al voto degli spettatori e a questa sua capacità un po' troppo studiata a tavolino di farsi piacere.

 

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