Miglior film del geniale e irriverente regista Ralph Bakshi, pioniere dell'animazione x-rated.
Nel 1977 viene pubblicato Wizards, il primo lungometraggio animato da "vedere con la presenza di un adulto" (PG-rated), diretto da Ralph Bakshi. Si tratta del primo vero e proprio capo d'opera del regista americano-israeliano che, dopo aver realizzato la sua prima trilogia "urban" (Fritz the Cat, Heavy Traffic, Coonskin), decide di cambiare genere cinematografico e sovvertire le regole e i canoni del fantasy classico. La storia rappresenta un'allegoria dello scontro tra natura e artificiale, due regni governati da due fratelli in continua lotta tra di loro. Il fratello che guida il mondo meccanico manda un sicario ad uccidere il parente rivale, ma alla fine non sarà così semplice fare fuori il bizzarro regnante dei boschi e delle praterie. La trama è ambientata in un mondo post-apocalittico in cui la memoria dell'uomo è stata totalmente rimossa e dimenticata.
Fritz the Cat, 1972 - primo film d'animazione vietato ai minori di 18 anni.
Bakshi firma il suo film intellettualmente più anarchico e geniale creando una storia e dei personaggi assurdi dall'ironia pungente, liberi da ogni possibile topos narrativo del genere fantastico. Tre sequenze, le migliori e più iconiche del lungometraggio, rappresentano forse l'apice della carriera del regista dal punto di vista concettuale: l'assedio al palazzo degli ebrei, che improvvisano una danza yiddish di diverse ore per rimandare la loro esecuzione; la grande battaglia finale in cui le truppe d'attacco vengono spaventate a morte da ologrammi nazisti; l'ultima sequenza, che inscena lo scontro conclusivo tra i due fratelli.
Wizards, 1977 - primo film d'animazione da vedere con la presenza di un adulto.
Quello di Wizards è uno dei migliori, più spiazzanti e più esilaranti finali della storia del cinema d'animazione. Tecnicamente, nel lungometraggio Bakshi affina l'animazione al rotoscopio, introdotta nella sua filmografia con Heavy Traffic (1973), pur non disponendo di un budget sufficiente alla riuscita ottimale della tecnica. Tuttavia, la grande inventiva e creatività del team di sviluppo riesce a compensare la bassa qualità del rotoscoping attraverso l'utilizzo di colorazioni ed effetti visivi che alla fine donano al film un fascino stravagante e psichedelico. Negli anni, Wizards diventerà un cult anche grazie al gioco di ruolo in stile D&D che viene distribuito negli Stati Uniti d'America poco dopo l'uscita del lungometraggio.
Nel 1981, invece, esce il secondo capo d'opera diretto da Ralph Bakshi, che torna a raccontare New York in un impressionante e audace lungometraggio antologico interamente animato in rotoscopio. La trama percorre attraverso quattro generazioni la storia degli Stati Uniti d'America, dai primi del Novecento fino alla fine degli anni '70. Tecnicamente, American Pop rappresenta il capolavoro assoluto di Bakshi e uno dei film più riusciti della storia del cinema d'animazione anglofono. Attraverso il rotoscoping, sia i fondali che i personaggi del lungometraggio rispecchiano una qualità visiva eccellente che non si vedeva dai tempi de I Viaggi di Gulliver dei fratelli Fleischer. L'epopea narrata con ritmo sostenuto in maniera mai così seria e complessa in un'opera del regista israeliano-statunitense mette in luce i conflitti, le contraddizioni e i tanti movimenti che nei decenni del XX secolo hanno definito gli USA.
Ad arricchire l'ottima sceneggiatura viene in soccorso una colonna sonora altrettanto accurata, composta perlopiù da classici appartententi ad epoche differenti: si passa infatti dalla musica classica e il swing al jazz, e poi dal rock 'n' roll all'acid rock fino ad arrivare al punk rock e alla musica new wave negli ultimi minuti di visione. Nella parte del lungometraggio che inscena gli anni Sessanta e le esperienze della beat-rock generation viene narrata dal punto di vista interno la storia dei primi successi del gruppo Jefferson Aiplane, uno dei complessi più famosi e importanti del genere psychedelia che, attorno al 1965-1966, ha sviluppato nella bay area di San Francisco e a Los Angeles il movimento giovanile conosciuto come "hippie". American Pop, nonostante gli enormi sforzi impiegati per la sua produzione, non riscuote il successo sperato da Bakshi, che in futuro non realizzerà mai più opere così tanto curate, complesse e ricercate.
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