Regia di Ralph Bakshi vedi scheda film
Quattro generazioni alle prese con la musica americana.
Travolgente viaggio. Colori, musica, sensazionalismo allo stato puro per rappresentare un viaggio, un sogno, la settima arte nella sua forma più pura. Un ragazzo fugge dalla Russia e finisce dritto in America, inizia la sua scalata al successo, poi sarà la volta del figlio, poi toccherà al figlio del figlio. Una dinastia con l’innato talento della musica ma solo l’ultimo ci riuscirà, arriverà a diventare ciò che suo bis nonno ha potuto solo sfiorare.
La maturazione di una sola persona attraverso le fasi dei suoi quattro alterego, il rapporto verso le ragazze, verso la musica, verso la vita. Dal bambino, al ragazzo, all’adulto che si realizza, all’uomo che arriva fino in fondo. Una persona attraverso quattro personaggi a loro volta perfettamente caratterizzati e coerenti con loro stessi.
Musica, immagini travolgenti dove, quando non ci pensano i movimenti mozzafiato, quando non sono le danze, i musicisti stremati e il pubblico scatenato, a fare da spettacolo sono le facce grottesche, i disegni spiazzanti.
La contraddizione dell’America attraverso la sovrapposizione della mafia dilagante, della, guerra, tutte le brutalità più atroci alternate alle musiche più belle, famose, tutto sotto i passi di danza più spettacolari, delle luci psichedeliche che magicamente appaiono dando a tutto un tono più surreale.
Come un sogno, si mostra solo il clou, ciò che meglio resta addosso, le situazioni, le sequenze, tutto ciò che di più esagerato più esserci c’è in questo film che però non cade mai di gusto, perfetto, un tributo puro e semplice.
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