Regia di Stanley Donen vedi scheda film
Nella fase post-"Guerre stellari" ci fu una corsa sfrenata da parte degli studios per tentare di sfruttare il nuovo momento d'oro della fantascienza, e se ci furono casi riusciti e di successo come "Alien" e "Star Trek", di più furono gli insuccessi e le cose riuscite a metà, per non parlare degli emuli più inutili ( "Battlestar Galactica", per fornire un titolo). Nel mezzo appunto diversi lavori come "Saturn 3", esempio di film avventuroso ambientato negli spazi siderali, qui per esattezza sulla terza luna di Saturno, diretto da un professionista più a proprio agio con la commedia e il giallo rosa quale Stanley Donen, una grande star in declino come Kirk Douglas, e un paio di nomi nuovi e promettenti come la bionda e bella Farrah Fawcett, e il duro Harvey Keitel: c'è un robot che si eleva a giudice e semidivinità ( come il rosso Maximillian di "The black hole") che eserciterà una forma personalizzata di giustizia, aspirando contemporaneamente ad accaparrarsi le grazie dell'attraente astronauta dai capelli chiari, con un finale che salva un pò delle aspettative deluse dei fans della fantascienza. Girato con cura, ma senz'anima e senza particolare freschezza, il film è il classico kolossal apprezzabile nella confezione, perfettamente perdibile senza drammi per il pubblico.
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