Regia di Alejandro Andrade vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE
Andy è un bel bambino di otto anni che vive con la madre single a Città del Messico, dopo che il padre è tornato dalla madre nell'entroterra delle proprie tradizioni contadine. Ha un carattere schivo e trova notevoli difficoltà ad integrarsi col mondo circostante dei suoi coetanei scalmanati e pieni di vita, preferendo alle compagnie scalmanate il rifugio in un mondo di sogni e fantasia popolato da piccoli e spaventosi esseri brulicanti come formiche e altri piccoli insetti, rivisti con la mente in dimensioni ingigantite a tal punto da renderli mostruosi e temibili.
Un giorno mentre sta facendo compere con la madre, nel negozio ove si trovano, alcuni rapinatori fanno irruzione ferendo gravemente la madre. Solo e senza tutele, Andy verrà condotto presso il podere del padre. In loco tuttavia del padre non risultano tracce, ma a dirigere l'azienda agricola si presenta la tenace nonna mai conosciuta. Una donna spartana che non ci pensa due volte ad occupare il ragazzo con lavori manuali nell'orto, per distoglierlo dal rimuginare sulla sorte di una madre che presto la crudeltà del destino gli porterà via per sempre.
Affronterà una serie di personaggi strambi e curiosi, duri ma anche interessanti ed in grado di formarne il carattere, scoprendo altresì poco per volta il destino del proprio padre, uomo minato dal vizio del gioco e con trascorsi galeotti che ne misero in crisi l'unione matrimoniale.
Strutturato come un accorato e sensibile racconto di formazione, Cuernavaca, dal nome della amena località di campagna che ospita il podere della famiglia paterna del nostro protagonista, incespica un pò nella narrazione, non sapendo chiaramente ove indirizzare il suo cammino, ostentando immagini ricercate ed una bellezza e persino un timido erotismo che rimangono tuttavia un pò bloccati sul nascere, non comprendendone molto l'utilità pratica nel contesto un pò vago di una storia che appare quasi solo abbozzata..
Pertando la vicenda appare solo delineata per vie sommarie, più attento il pur valido regista Alejandro Andrade Pease a concentrarsi sui particolari scenografici dati da coinvolgenti ralenti, o primissimi piani di insetti o vegetazione lussureggiante, a ncora giochi d'acqua seducenti, o stacchi sul corpo scultoreo del giovane manovale in odore di delinquenza che stabilisce un rapporto da fratello maggiore col giovane Andy, affascinato dall'agilità fisica dell'amico e dalla sua propensione alla piccola criminalità, nonché probabilmente sottilmente e piacevolmente intimorito dalla prestanza fisica del suo amico caratteriale e scapestrato, sulla cui fisicità è impossibile non notare una certa indulgenza e celebrazione da parte della regia.
Carmen Maura fornisce il giusto apporto divistico con un ruolo cucito su misura per la sua verve brillante e maliziosa, ma il film, nonostante le valide premesse e la tecnica seducente con cui risulta girato, appare un pò bloccato in se stesso, come incerto nella direzione in cui procedere, forse troppo cauto nel prendere quasiasi tipo di direzione in un racconto solo e parzialmente abbozzato.
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