Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
L'ironia sul malcostume del Belpaese non va per il sottile, ma in fin dei conti sa dove andare a parare.
Nonostante la commedia francese originale fosse stata nel frattempo munita di un seguito, le gesta dei Tucci si prolungano in un sequel del remake che non è un remake del sequel: Fausto Brizzi, che la Warner avrebbe tagliato fuori dalla campagna promozionale del film per le accuse di molestie sessuali nei suoi confronti, preferisce infatti comporre con Marco Martani e Luca Vecchi dei Pills un copione autonomo partendo da un soggetto che stende assieme a Martani e ai registi di Mine (Fabio Resinaro e Fabio Guaglione). Come accadeva per la prima puntata, la fulminea goduria da nababbi dei burini di Torresecca è poco verosimile ma nel suo piccolo veritiera: la canzonatura dell'ipocrisia e del malcostume del Belpaese non va per il sottile, ma in fin dei conti sa dove andare a parare. Come ribadiscono con brio la ficcante presa in giro di Cinquanta sfumature di grigio con Massimo Ciavarro e Lucia Ocone (conciata da Malefica), Christian De Sica in versione Donald Trump (l'idea è davvero geniale, checché se ne dica), l'apertura finale del fast food McTucci e il numero da musical paesano sui titoli di coda, è cinema orgoglioso del proprio innocuo sostrato popolaresco e della propria viscerale povertà ideativa (non c'è una situazione o una gag che non sia rubacchiata da qualcos'altro). Però chi si accontenta potrebbe non restare deluso: prendere o lasciare.
La colonna sonora reca la firma di Tommaso Paradiso dei TheGiornalisti e Matteo Cantaluppi.
♥ Film DISCRETO (6) — Bollino VERDE
VISTO al CINEMA
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