Auguste dirige con pugno di ferro la sua famiglia e la sua attività. Suo nipote Henri fa parte di una rete di trafficanti di droga. Per caso Auguste scopre un nascondiglio dove Henri ha nascosto una partita di droga e la distrugge. La banda dei trafficanti reagisce incendiando un capannone di fieno e facendo strage del bestiame. Auguste fa di tutto per mantenere calma la famiglia perché non ceda alle pressioni. La guerra però è ormai scatenata.
Gabin giganteggia in questo scontro con la mala...pero' non tutto fila liscio,alla fine la mala conta tutti morti e Gabin zero....senza contare la giustizia che alla fine chiude due occhi e tutto torna come prima...solo lo svolgimento appassiona,questo certamente.
Non si capisce bene chi siano per davvero "gli uomini violenti" del titolo : il clan mafioso dei marsigliesi o il clan familista retto con piglio duro dal patriarca Auguste. Granier-Deferre mischia le carte, fino rendere labile il confine tra chi è prepotente per scelta e chi lo è per nascita. Film crudo in cui Jean Gabin giganteggia per distacco.
"Polar" duro e violento quanto appassionante. Jean Gabin domina il film da par suo nelle vesti del patriarca autoritario e dispotico in una Francia rurale d'altri tempi. Ideologicamente discutibile, ma ottimo cinema.
Pierre Granier-Deferre, cineasta affezionato al classico cinema di genere e proprio per questo avversario dichiarato della “Nouvelle Vague”, negli anni ’70 ha realizzato alcuni film ragguardevoli come “L’evaso” (“La veuve Couderc”) nel 1971, “Noi due senza domani” (“Le train”) nel 1973 o “Dai sbirro”… leggi tutto
Pierre Granier-Deferre, cineasta affezionato al classico cinema di genere e proprio per questo avversario dichiarato della “Nouvelle Vague”, negli anni ’70 ha realizzato alcuni film ragguardevoli come “L’evaso” (“La veuve Couderc”) nel 1971, “Noi due senza domani” (“Le train”) nel 1973 o “Dai sbirro”…
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Commenti (3) vedi tutti
Gabin giganteggia in questo scontro con la mala...pero' non tutto fila liscio,alla fine la mala conta tutti morti e Gabin zero....senza contare la giustizia che alla fine chiude due occhi e tutto torna come prima...solo lo svolgimento appassiona,questo certamente.
commento di ezioNon si capisce bene chi siano per davvero "gli uomini violenti" del titolo : il clan mafioso dei marsigliesi o il clan familista retto con piglio duro dal patriarca Auguste. Granier-Deferre mischia le carte, fino rendere labile il confine tra chi è prepotente per scelta e chi lo è per nascita. Film crudo in cui Jean Gabin giganteggia per distacco.
commento di Peppe Comune"Polar" duro e violento quanto appassionante. Jean Gabin domina il film da par suo nelle vesti del patriarca autoritario e dispotico in una Francia rurale d'altri tempi. Ideologicamente discutibile, ma ottimo cinema.
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