Regia di John Carpenter vedi scheda film
"Il signore del male" accarezza fisica quantistica e religione portando l'horror ad una dimensione scientificamente terrificante e oniricamente inquietante grazie alla sapiente regia del genio del new horror statunitense, uno dei pochi autori in grado di imporre la propria impronta in maniera totale sulle sue opere d'arte.
"Ed il Principe delle Tenebre fu rinchiuso, quella vecchia vita chiamato il Diavolo e Satana che ingannò tutto il mondo."
"Vivo! Voi non verrete salvati dallo Spirito Santo. Non sarete salvati dal dio Plutonio. Non sarete salvati!"
Adoro John Carpenter, trovo che sia un regista geniale per le idee che propone e per come le mette in pratica, per la sua capacità di fare grandissimo cinema con pochissimi soldi e per il fatto che ogni suo film, horror, fantascienza o fantasy che sia mi rimane in qualche modo impresso nella mente lasciandomi sensazioni uniche. Con "Il signore del male", secondo capitolo della "Trilogia dell'Apocalisse" (iniziata con "La Cosa"), si raggiungono vette altissime, si vola dalle parti di "Halloween-La notte delle streghe" e "Il seme della follia" (capitolo finale della trilogia), puro horror in salsa demoniaca con venature di critica al Cristianesimo e all'oscurantismo religioso. Date a Carpenter una chiesa, uno scantinato, una teca contenente liquido verdastro, fornitegli come personaggi un prete, un professore di fisica quantistica, un gruppetto di studenti universitari e usate come comparse una banda di mendicanti tra cui figura un certo Alice Cooper e il capolavoro è servito. Pochi effetti speciali ma utilizzati con parsimonia e intelligenza, suspence costruita magistralmente e una colonna sonora perfetta ed ansiogena che contribuisce al climax inarrestabile di paura.
"Noi crediamo che la materia sia solida ed il tempo sia costante. La materia ha una sostanza e il tempo una direzione. C'è materia nella carne, qui, e nella Terra. Il vento è invisibile, ma è una realtà. Il fumo, il fuoco, l'acqua, la luce sono anch'essi materia e così la pietra e il ferro sono tangibili. E che cos'è il tempo se non una saetta? Guardatelo correre nel vostro orologio! Un secondo è un secondo per tutti! La causa precede l'effetto, la frutta marcisce, l'acqua scorre verso la valle, noi nasciamo, cresciamo e moriamo. Il contrario non accade mai. Ma nulla di tutto ciò è vero! Lasciate credere agli altri che questa sia l'unica realtà perché la nostra logica crolla a livello subatomico tra fantasmi ed ombre!" (Professor Howard Birack)
L'idea che Satana, l'Anticristo o come lo si voglia chiamare si presenti in forma liquida sigillato in una teca di vetro dalla notte dei tempi e custodito gelosamente dalla "Confraternita del Sonno" (una setta segreta ignota persino alla Santa Sede) è un punto di partenza geniale, ma ancora più curioso è il fatto che codesto Anti-Cristo sia il figlio di un Anti-Dio, una divinità mostruosa e antichissima, completamente malvagia e posta in esilio in un'altra dimensione, "al di là dello specchio". Fin dai tempi antichi lo specchio è stato considerato un elemento magico e la porta di accesso a un altro mondo, ma qui la faccenda si complica e diventa molto più interessante del previsto, perché giocano un ruolo fondamentale la fisica quantistica e l'anti-materia. Perché il male assoluto non solo non è più originato dal lato oscuro del cuore dell'uomo, bensì è un'entità reale esistente a livello relativistico che si contrappone a tutto ciò che conosciamo, al reale quotidiano: è, in tutti i sensi, la sua antitesi, l'immagine riflessa nello specchio. Lo stesso principe delle tenebre, per riportare il proprio genitore in questo mondo, si affida alla telecinesi per controllare le persone cosiddette indemoniate, per spostare gli oggetti e per portare a termine i suoi mefistofelici propositi, motivo per il quale avrà bisogno di reincarnarsi in un corpo umano. La religione viene dunque spogliata del suo lato fantastico ed esoterico finendo per scoprirsi molto più simile alla fisica di quanto si possa immaginare e, in seguito alla rivelazione che Cristo non aveva origine divina bensì extraterrestre e che il suo compito era quello di metterci in guardia contro il male vero, il Cristianesimo e tutte le altre religioni messianiche, illusioni create per tenere nascosta all'umanità l'origine di tutto ciò che è malefico, crollano come castelli di carte.
Carpenter gioca a mescolare teologia, esoterismo, fisica e fantascienza in un mix perfettamente riuscito, richiamando i topoi classici del maligno come la presenza di insetti, una folla di indemoniati che cinge d'assedio la chiesa, l'antico libro che funge da guida per i protagonisti e la presenza inquietante di un prescelto marchiato con la staffa dell'astrologo. Usa anche i sogni, una delle materie preferenziali del cinema horror, per premonire i suoi protagonisti di un futuro possibile e poco auspicabile mettendo in ballo i tachioni, particelle sub-atomiche che viaggiano ad una velocità superiore a quella della luce e quindi capaci di andare indietro nel tempo. Alcuni passaggi del film sono assolutamente onirici e terrificanti e rappresentano un viaggio dei sensi in un'altra dimensione, circondati dalle ombre e fra le braccia dell'oscuro signore. Anche la scelta dei personaggi denota la volontà di realizzare un horror maturo e contenutisticamente ambizioso: oltre ai soliti Donald Pleasence, qui nel ruolo di padre Loomis (chiaro omaggio all'omonimo dottor Loomis di Halloween), e Victor Wong, uomini rispettivamente di religione e di scienza scossi nel profondo dagli avvenimenti di cui sono testimoni, a differenza dei classici slasher che presentavano come protagonisti i ragazzi della provincia americana qui siamo di fronte a un gruppo di laureandi in fisica di Los Angeles, dando così una controparte più matura e meno superficiale al pubblico. E la bravura del regista sta anche nel farci familiarizzare con loro rendendoci partecipi del loro scetticismo e del loro terrore di fronte ad eventi apparentemente impossibili ma provati scientificamente e di cui loro stessi sono vittime, facendoci provare un sussulto nel momento in cui uno di essi decide di sacrificarsi in un destino peggiore della morte per evitare che la mostruosa divinità riesca a raggiungere la nostra realtà. Ma proprio quando ormai sembra essere tutto concluso, Carpenter ci sconvolge ancora una volta con un colpo di scena magistrale e termina le danze con un finale di irrisolta incertezza che rimarrà a lungo in compagnia dello spettatore.
"Il signore del male" è cinema horror come non se ne vede più da eoni: onirico, travolgente, soffocante, occupa un posto d'onore fra i tanti capolavori carpenteriani.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta