Regia di Francesco Nuti vedi scheda film
Non vorrei essere petulante ed apparire come uno che ha qualcosa di personale contro Nuti ma già al tempo della sua uscita questo film mi scivolò giù dalla schiena con la facilità che può avere nel farlo la miniatura di Puffo Quattrocchi appoggiato sulla mia spalla mentre sto percorrendo in snowboard la direttissima del Monte Spinale a Madonna di Campiglio che per farvi capire bene è una pista pericolosissima dove la gente spesso ci lascia le penne.
A parte i maltrattamenti continui di cani e gatti che anche se coreografati mi fanno stare il personaggio di Willy Signori in cima al mio personale Monte Spinale ma oltre a questo c'è uno sciroppismo di fondo, uno zuccherismo conclamato e un narcisismo un pò meno evidente di altri film ma pur sempre presente e la storia cerca di commuovere lo spettatore con il patetismo più esasperato mai visto prima ma anche dopo la realizzazione di "Il Campione" di quell'essere repellente che è Franco Zeffirelli.
Il "poetico" scrittore Willy Signore prima causa non volendo la morte del compagno della Ferrari che è in dolce attesa, poi sventrato dai sensi di colpa si mette al suo servizio e la salva da un tentato suicidio ma nel frattempo deve anche occuparsi di un fratello paraplegico e di una dottoressa ninfomane, perchè Nuti si sa è un figo of the madon e nessuna gli resiste e nel frattempo non si ride mai e poi mai anzi si piange dalla scommozione cerebrale che l'aspetto tecnico del film può causare a chiunque apprezzi il buon cinema.
Finale africano inutile e ruffiano che chiude l'ennesimo patetico ed inguardabile film di Nuti che conta nella storia del cinema italiano tanto quanto la presenza della nazionale marocchina di sci ai giochi olimpici invernali.
Le due stelle sono rispettivamente per Isabella Ferrari che mi piace assai anche con il pancione e per quella femmina maldida y caliente che è Anna Galiena, hermosa y muy buena.
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