Andrej, un musicologo sovietico, è a Bologna per ricerche. Lo accompagna nelle sue ricerche Eugenia, una donna avvenente e inquieta. Un giorno incontra un uomo dimesso dal manicomio. Tra Andrej e l'eccentrico personaggio si crea un rapporto di solidarietà che allontana lo studioso dalle sue ricerche e lo porta a escludere sempre più l'accompagnatrice. Elogio della lentezza, pieno di lunghi piani sequenza e denso di simbolismi di ardua comprensione, il film è uno dei più ermetici del cineasta russo. Una pellicola che affida il suo senso soprattutto alla forte suggestione delle immagini.
E’ quel malessere nostalgico che prende chi è costretto a vivere lontano dalla propria terra. Un intellettuale russo viene nella nostra bella Toscana, magicamente illuminata, per ripetere il viaggio intrapreso in passato da un suo compatriota compositore dell’ottocento. Prevale il pessimismo di Tarkovskij...tanto per cambiare!
Andrej (Oleg Yankovskiy) è un intellettuale russo che vive in Italia da un paio di anni per delle ricerche su un musicista del settecento suo compatriota. Lo accompagna Eugenia (Domiziana Giordano), un'avvenente ragazza italiana che le fa da traduttrice. Un giorno incontra Domenico (Erland Josephson), un uomo alquanto eccentrico e tra i due si instaura un rapporto fatto di reciproca… leggi tutto
E' un film estremo, nel senso che Tarkovskij in esso porta all'estremo la rarefazione, la dilatazione del tempo e lo straniamento presente almeno in "Lo specchio" e "Stalker". Del secondo c'è anche l'ambientazione spoglia, con edifici diroccati invasi dall'acqua. Il problema è, scondo me, che il regista da me così amato qui si spinge un po' troppo oltre. Gli ostinati campi… leggi tutto
Il film più difficile di Tarkovskij, quello in cui è più arduo scandagliare tra dialoghi enigmatici, oscuri lirismi recitati nel giro di qualche sospiro, simboli dal gusto mistico e sacrale.
Il filo conduttore più immediato è in realtà suggerito direttamente dal titolo, il senso della nostalgia funge da chiave interpretativa principale.…
Il 26 ottobre era il compleanno di mio padre. Credo. Dovrei controllare sulla lapide, con le date sono proprio negata. Il fatto è che sono passati 25… segue
“The Mist” (la Bruma, la Foschia, piuttosto che la Nebbia, anche se la Nebbia sarebbe più attinente all’opera in questione, ma “the Fog” era ed è, in campo horror-cinematico,…
L'acqua che allaga, scroscia, sgocciola come in 'Stalker' è l'accompagnamento sonoro di questo film in cui la prevalenza russa per la poesia caratterizza ancora una volta il cinema di Tarkovskij. La nostalgia del titolo è quella del protagonista per ciò che è lontano (la patria, la famiglia), ma anche un sentimento più universale che angoscia tutti i personaggi…
"Guardarlo come si guardano le stelle, o il mare, come si ammira un paesaggio. Non vi è alcuna logica matematica qui, perché non in grado di spiegare ciò che l'uomo è o qual è il significato della vita." (A. Tarkovskij, Scolpire il tempo)
Precisando subito che Tarkovskij è lontanissimo dal mondo della psicanalisi, partiamo da Freud.
Un…
Uno scrittore russo cerca la sua padria lontana tra le pietre e i muschi d'Italia, nel microcosmo dove le differenze scompaiono e l'uomo si avvicina al senso primo delle cose. Non è quindi nelle opere dei poeti o nei capolavori della pittura ma nelle macerie che l'uomo si avvicina di più alla natura e a Dio. Serio e fieramente antispettacolare, popolato di sogni e di silenzi…
Andrej sta facendo delle ricerche su un compositore russo in Italia, in Toscana.E’ accompagnato da Eugenia che lo aiuta come interprete. Proprio a Bagni Vignone incontrano Domenico, un uomo considerato pazzo dagli abitanti del paese e che ha un passato oscuro. Andrej viene incuriosito dalla figura di Domenico e dopo uno scontro con Eugenia rimane solo nella sua ricerca.
Ho visto questo…
Uno scrittore russo si reca in Italia per alcune ricerche. Ha una breve storia con la sua accompagnatrice, una donna del luogo sposata, e rimane affascinato dalla bellezza del paesino termale in cui soggiorna. Un giorno un invasato predicatore lo sfida a trasportare una candela accesa lungo una vasca termale; lo straniero, pure perplesso, si cimenta nell'impresa.
All'interno della…
Le scelte individuali di tutti i giorni definiscono non solo la nostra vita presente e futura, ma condizionano in qualche modo anche ciò che ci circonda: persone, animali, e ambiente. L'essere umano…
E' un film estremo, nel senso che Tarkovskij in esso porta all'estremo la rarefazione, la dilatazione del tempo e lo straniamento presente almeno in "Lo specchio" e "Stalker". Del secondo c'è anche l'ambientazione spoglia, con edifici diroccati invasi dall'acqua. Il problema è, scondo me, che il regista da me così amato qui si spinge un po' troppo oltre. Gli ostinati campi…
Certe volte faccio fatica a comprendere le certezze sbandierate dalla critica cinematografica. Per quest’ultima, “Andreij Rublev” sarebbe il massimo esito dell’arte tarkovskijana, laddove “Nostalghia” sarebbe invece un “minore”, una lieve caduta nel poeticismo e nella maniera. Perché, mi domando. L’unica colpa che si può…
Film lungo di Tarkovskji come nel suoi classici canoni,la frase finale della Recensione di Filmtv "forte suggestione delle immagini" e' infatti quello che piu' viene da ricordare perche' la visione con una presenza della Giordano molto suggestiva e quasi matronale,ahime' pur perfetta nell'Interpretazione non lascia spazio ad interpretazioni personali sulla Pellicola miste fra lentezza continua e…
L'immagine contiene una coscienza dell'infinito, un'interiorità spirituale. - Andrej Tarkovskij
Andrej Tarkovskij è il grande maestro. Tarkovskij guarda dall'alto seduto su un trono. Tarkovskij ha una propria effige nella storia cinematografica. Nostalghia non balla e non sbatte le ali, non si muove come un giullare e non danza come Natalia Makarova, bensì è lo…
Saranno 10 playlist composte da 10 film per un totale di 100 film. 100 pellicole che sono riuscite ad rendere più sottile quella linea di separazione che è stata imposta tra Dio e l'uomo. Una serie di…
Dando un'occhiata alle ultime play pubblicate qui sul sito, mi sono chiesto "oddio, possibile che non ci sia nessuno talmente banale da sfruttare la boiata dell'imminente fine del mondo per compilare una playlist su…
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Commenti (5) vedi tutti
E’ quel malessere nostalgico che prende chi è costretto a vivere lontano dalla propria terra. Un intellettuale russo viene nella nostra bella Toscana, magicamente illuminata, per ripetere il viaggio intrapreso in passato da un suo compatriota compositore dell’ottocento. Prevale il pessimismo di Tarkovskij...tanto per cambiare!
commento di marco biDi un insignificante lentezza soporifera.
commento di gruvierazLa prevalenza russa per la poesia caratterizza ancora una volta il cinema di Tarkovskij.
leggi la recensione completa di catcarloPenultimo film di Tarkovskij girato interamente in Italia
leggi la recensione completa di yume7 ma puttana eva non è del 93
commento di nico80