Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
VOTO : 5++.
Probabilmente il peggiore Van Sant a memoria d’uomo che qui costruisce un complesso grottesco che intriga solo parzialmente.
Protagonista una diva in ascesa come la Thurman, eravamo in zona “Pulp fiction”, accompagnata da altri attori rampanti, qui un’autostoppista con dei pollici smisuratamente lunghi (direi perfetto per essere ricordata!) si trova in situazioni surreali che all’inizio incuriosiscono, ma con il tempo stordiscono e non convincono quando nella seconda parte arriva l’ora di tirare le fila.
Con le sue atmosfere sopra le righe ricorda la fine degli anni sessanta (tra femminismo e soprattutto ricerca di libertà espressiva e comunicativa) , alcuni passaggi sono degli affreschi niente male, ma in fondo manca di sostanza.
Film più che imperfetto (mi risulta che la versione definitiva sia stata tagliata dallo stesso regista, segno che qualcosa non andava e probabilmente non va ancora), un viaggio colorato e grottesco con personaggi strampalati e situazioni azzardate che lascia qualche squarcio visivamente accattivante, ma che si risolve in un nulla di fatto.
Irrisolto e complessivamente deludente.
VOTO : 5++.
A tratti intrigante, ma non mi sembra abbia trovato il bandolo della matassa.
VOTO : 6++.
La cosa migliore del film.
Intrigante.
VOTO : 5.
Poco convincente.
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