Regia di David Hand vedi scheda film
Non si può negare che alcune parti, soprattutto contenute nelle canzoni della colonna sonora, siano appannaggio esclusivo dei bambini più piccini, risultando inevitabilmente infantili. E tuttavia si deve anche ammettere che la sequenza dell'uccisione della mamma di Bambi è allo stesso tempo orrorifica e commovente. Con questa terribile esperienza, il cerbiatto entra in contatto con la morte e con il dolore, superandoli, come fanno gli animali, giocoforza velocemente, perché la foresta non concede la possibilità di piangersi addosso. La sequenza si conclude con le parole inesorabili ma rassicuranti del maestoso padre cervo: «Tua madre non tornerà mai più. Vieni con me, figlio mio».
Disney rinuncia qui all'antropomorfismo degli animali della foresta, ma i loro comportamenti, lungi dal prefiguare il documentarismo cui la casa produttrice indulgerà nel prosieguo, sono indubitabilmente umani (basti pensare alla scoperta dell'amore da parte della puzzola, del coniglietto e dello stesso Bambi), anche perché gli uomini, quelli veri, non si vedono mai in questo lungometraggio a cartoni. Si percepiscono però, purtroppo, i deleteri effetti delle loro azioni: i loro fucili terrorizzano ed uccidono gli animali del bosco e il loro fuoco, colpevolmente incontrollato, rischia di distruggere la foresta stessa con tutte le sue ricchezze animali e vegetali. Per fortuna, ci dice il finale di Bambi, in primavera la vita rinasce, come sempre da millenni, nonostante l'uomo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta