Regia di Guillaume Brac vedi scheda film
MUBI
Parigi, la bella stagione di un luglio che porta con sé spesso una canicola in cui urgono scappatoie anche improvvisate, cinque ragazze e cinque ragazzi che si incrociano in due cortometraggi che tengono separate, anche se piuttosto affini, due storie di rivalità amorose e colpi di fulmine in grado di condizionare le vite dei ragazzi coinvolti in ognuna di esse.
Ne L'ami du dimanche, due colleghe di lavoro, Milena e Lucie, decidono di recarsi a fare il bagno in un parco poco distante dalla capitale. In loco incontreranno dapprima un ragazzo un po' aggallato che subito finisce per fare la corte alla più appariscente delle due amiche, che poi dovrà fare i conti con la fidanzata del tipo, mentre l'altra finirà per incontrare un bizzarro, affascinante e solitario tiratore di fioretto che la approccerà insegnandole l'arte della scherma.
In Hanne et la fete nationale, una studentessa norvegese stabile a Parigi assieme ad altri studenti stranieri, si trova a dover gestire le avances di due ragazzi focosi, e poi a litigare con la sua migliore amica per averle insediato il ragazzo a cui costei mirava, incrociato a seguito di un piccolo incidente tra gli altri due uomini contendenti.
La vicenda sfocia con la notizia dell'attentato terroristico a Nizza, che ha sconvolto la Francia ed il mondo nell'estate del 2016.
Il cinema e lo stile formalmente quasi documentaristico (al punto da rendere quanto mai narrativi i documentari che fanno parte della produzione dell'autore) e magicamente coinvolgente di Guillaume Brac rendono questo giovane autore qualcosa di più simile allo stile di Rohmer che si possa arrivare ad azzardare oggi senza plagiare il celebre fondamentale autore intimista e poetico della Nouvelle Vague francese.
Il suo stare scientemente addosso ai personaggi, quasi sempre giovani ed incapaci di dominare completamente l'istinto a volte avventato che li guida, ricorda da vicino il maestro Rohmer.
La freschezza di interpreti quasi sempre alle prime esperienze, aiuta a conferire naturalezza ai personaggi che la sceneggiatura pare voglia solamente tratteggiare nei punti cardine, lasciando molto alla singole responsabilità ed attitudini il compito di definirne i contorni.
Il risultato è straordinario nella sua schietta semplicità e capacità di rendere quasi attanagliante vicende che risultano ampiamente condizionate da una quotidianità che potrebbe riguardare, o aver riguardano, ciascuno di noi nelle epoche che hanno caratterizzato le rispettive giovinezze.
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