Regia di Tim Burton vedi scheda film
Tim Burton realizza col remake in live action di "Dumbo" un'opera coerente al progetto autoriale che porta avanti da molti anni, ma anche in questo caso la critica anglofona sembra avergli voltato le spalle. Il confronto col film animato del 1941 secondo me è meglio evitarlo. Burton dispone sempre di larghi mezzi, insiste col suo messaggio a favore dell’accettazione delle varie diversità, di per sé apprezzabilissimo, azzecca sorprendentemente alcune scelte di casting e sa conferire una buona fluidità a diverse sequenze, ma sconta una sceneggiatura molto discontinua e personaggi che ormai hanno perso la magia dei suoi titoli più celebrati, con un’ambientazione circense abbastanza manieristica. Il patetismo che caratterizzava sia il libro per l’infanzia che il film a cartoni è gestito con mano più salda nella prima parte, ma poi vira verso lo stucchevole, con l’elefantino in computer grafica che cerca la mamma in modo prevedibile e alcune sequenze, come quella della “ribellione” di mamma Jumbo, che risultano meno toccanti di quanto si poteva ottenere con una sceneggiatura più accurata. Nel cast apprezzabile Colin Farrell nel caratterizzare il suo reduce privo di un braccio e amorevole padre di famiglia, grintosa Eva Green, ormai nuova musa burtoniana alla sua terza collaborazione col regista, Michael Keaton fa un cattivo di maniera francamente non memorabile, dignitosi i due ragazzi che sostituiscono il topolino come guida di Dumbo, un po’ spenti in generale gli altri. E’ evidente che il regista ormai si è adagiato da tempo sulla gloria dei film precedenti, però resto del parere che non merita la durezza con cui viene liquidato da molti detrattori. Per me non è uno dei geni del cinema americano contemporaneo, ma anche quando è in crisi di ispirazione qualcosa di interessante la riserva sempre.
Voto 6/10
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