Regia di Prince vedi scheda film
Diciamola tutta: il film è così così. L'ho visto sul grande schermo (sarà nei cinema il 21 e 22 novembre) ed ho ovviamente (ri)apprezzato il genio del folletto di Minneapolis. Ma da un punto di vista strettamente cinematografico è un po' un pasticcio. Ci sono momenti live, altri in playback, un inserto posticcio di videoclip ("U Got The Look" con Sheena Easton), modeste scenette di raccordo e poco altro ancora. Tutto un po' kitsch e vecchiotto, si sente il peso degli anni (erano gli '80, per chi non lo sapesse). Al centro c'è "Sign o' the Times", disco splendido e splendido tour, passato anche in Italia. Strepitoso il concerto di Milano, Palatrussardi 1987, con dress code color pesca e nero, e una micidiale performance. Uno di quei casi in cui è bello dire: io c'ero. Il film rende solo in parte la bellezza di quello spettacolo, che mescolava musica, ballo, un po' di teatro, col solito dualismo fra sesso e redenzione, tipico di Prince. Ma per chi non c'era (o non ricorda più), non mancano le emozioni: musica di livello sopraffino, fra rock, funk, blues, jazz e soul, coreografie trascinanti, un'ottima band (con la batterista Sheila E. e la tuttofare Cat in evidenza), sesso a fiumi. Su tutto la carismatica presenza del nostro Principe, stretto in improbabili tutine, con tacchi altissimi, una voce pirotecnica (con molto falsetto), bravo alla chitarra e strepitoso nel ballo, fra spaccate alla James Brown e altre mossette. Tante le canzoni memorabili, con citazione di merito per la finale "The Cross", epica e sontuosa. Peccato per la mancanza delle tante hit del passato (nel live originale c'erano), ma non si può avere tutto dalla vita.
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