Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
Commedia leggera ed a tratti divertente sull'amore ai tempi delle unioni civili, che però ricade nei cliché del genere e si incarta in più di un passaggio, buttando anche via certe buone intuizioni. P.S. Salvatore Esposito sa recitare personaggi diversi da Genny!!!
L'amore ai tempi delle unioni civili: Antonio (Cristiano Caccamo) e Paolo (Salvatore Esposito) sono due ragazzi gay italiani che convincono nella cosmopolita Berlino e decidono di ufficializzare la propria relazione celebrando la loro unione nel paese natale. Antonio è originario della suggestiva Civita di Bagnoregio, dove il padre (Diego Abatantuono) è sindaco, un primo cittadino paladino dei valori dell'accoglienza verso l'”altro”, che però avrà non poche difficoltà ad accettare (e figuriamoci a celebrare!) l'unione del suo stesso figlio, al rischio di mettere a repentaglio il suo matrimonio con la combattiva Anna (Monica Guerritore).
Il film ci racconta la storia in tono leggero, e in più di una scena riesce a divertire, affidandosi ad una corte di buffi personaggi di contorno, come il padre di famiglia cinquantenne che ha scoperto la passione per il travestitismo impersonato da Dino Abbrescia.
Tuttavia Puoi baciare lo sposo, come immaginavo e temevo, non fuoriesce dal solco delle altre commedie italiane a tematiche gay già viste negli ultimi anni, non risparmiando i cliché del genere: l'ex fidanzata di un precedente rapporto etero che torna alla riscossa, la madre leonessa protettiva, il paesino della provincia impreparato alla “diversità” che scopre il suo “buon cuore”.
Un eccesso nel voler “spiegare” le cose allo spettatore, tipicamente televisivo, e alcuni momenti imbarazzanti (i riferimenti incongrui a Papa Francesco, il dialogo del sindaco e del prete con la capra!!!) rendono irritanti certe sequenze della pellicola.
Un altro errore è il finale in cui l'intreccio si scioglie in un numero musicale: niente affatto un’idea malvagia, anzi piacevolmente originale per una commedia italiana. Tuttavia la musica arriva troppo presto, a “tagliare” con l’accetta uno scontro finale che sarebbe stato necessario sviluppare e portare a termine. Un pre-finale per sciogliere l’intreccio prima di lanciarsi nella cantata e ballata conclusiva avrebbe salvato il tutto.
Nota positiva: “aspettavo al varco” Salvatore Esposito, non avendolo mai visto recitare al di fuori di Gomorra, e devo promuoverlo: riesce a scrollarsi di dosso la presenza ingombrante di Genny Savastano e risulta assolutamente credibile in un personaggio così agli antipodi rispetto a quello che lo ha reso celebre.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta