Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
Rispetto al precedente "Soap opera" dello stesso regista Alessandro Genovesi, visto al festival di Roma, questo "Puoi baciare lo sposo" mi sembra volenteroso ma nel complesso meno riuscito. La commedia italiana cerca di affrontare tematiche importanti dal punto di vista sociale, qui vuole raccontare l'Italietta bigotta alle prese con le coppie gay dopo l'approvazione delle unioni civili, ma lo fa in maniera tutto sommato superficiale, cercando di tenersi buono il pubblico più vasto, ma con una trama e dei personaggi che in più occasioni lasciano a desiderare. Innanzitutto, girare quasi tutto il film a Civita di Bagnoregio per motivi sostanzialmente "promozionali" è un espediente che ormai ha stufato. L'approccio alla materia narrativa non è sbagliato, gli sceneggiatori sanno affrontare l'argomento di una love-story gay con la giusta delicatezza e il dovuto rispetto, ma restano diversi elementi del film che non funzionano e ne compromettono la riuscita complessiva. Alcuni personaggi secondari dovrebbero suscitare il cosiddetto "comic relief", ma si rivelano poco più che macchiette che strappano a malapena un timido sorriso, come il depresso che ama vestirsi da donna di Dino Abbrescia o la compagna di appartamento di Berlino che si abbandona a sproloqui tutto sommato futili. La presenza della ex fidanzata di Caccamo che si rivela una ossessiva paranoica diventa presto seccante, e la sua rivelazione al momento delle nozze che causa una specie di dietrofront che si trasforma poi in musical è strutturata male, ha uno scarso peso drammaturgico. Passare sopra questi difetti non è facilissimo, anche se si apprezza la buona volontà e un certo coraggio dell'operazione. Nel cast i due giovani Salvatore Esposito e Cristiano Caccamo recitano con una spontaneità tutto sommato apprezzabile, simpatico il cameo di Antonio Catania, Abatantuono non è al suo meglio ma fa quel che può, la Guerritore replica il ruolo di madre di ragazzo gay che aveva già tenuto nel misconosciuto "Come non detto". Filmetto che si può guardare, ma che si dimentica abbastanza facilmente.
voto 5/10
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