Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Era da un bel po' di anni che non affrontavo una nuova commedia di Verdone. Da "Io, Loro e Lara", che, nel complesso, mi piacque. Dopodiché, solo tentativi, tutti buchi nell'acqua: il buon Carlo è un autore, da un pezzo, in fase calante, le sue commedie suonavano stanche, risapute, tristi. "Benedetta Follia" prova a dare una scossa, un sussulto, ma ci riesce solo in parte. L'innesto della bella e brava Ilenia Pastorelli (anche se sempre troppo sopra le righe, dopo un po' rompe i maroni) porta ritmo e verve non solo al demotivato protagonista di questa commediola ma anche al Cinema di Carlo. E ci voleva. Verdone, poi, è bravo a valorizzarle non solo la recitazione ma anche le curve, mica è scemo. Ecco, il limite delle commedie verdoniane degli ultimi anni è proprio la furbizia, lo strizzare l'occhio a certa televisione, a certa pubblicità, qui c'è pure il videoclip (orribile la parte discotecara), e nel minutaggio, esagerato, il film inevitabilmente si sgonfia, diventa tutto violini e volemose bene, tutto si risolve, sempre, l'amore trionfa e quanto è bella Roma e tutte quelle cose lì. Che peccato! La prima parte, specialmente i vari siparietti con le donne incontrate attraverso un'app di appuntamenti, è godibilissima, si ride, fatto che era divenuto raro, e Verdone riacquista vita e "cattiveria". Trovata la donna giusta, il film implode e si trascina stancamente verso il finale, Insomma, torna la malattia che ha ucciso il bel Cinema di Verdone, anche se "Benedetta Follia" vivendo di rendita con la prima parte, raggiunge, a mio modo di vedere, la sufficienza. Insomma, non mi sono annoiato, non ho avuto, come altre volte, la tentazione di spegnere tutto, e mi sembra già buona cosa. Peccato, sempre, questo appiattimento da parte di Carlo, questa stanchezza di fondo, che, comunque, in un Cinema italiano avaro di belle commedie, riesce ancora ad avere un suo spazio. Più per il nome che per altro.
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