Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Commedia di Verdone,non tra le migliori.
Guglielmo, alias Carlo Verdone, è uomo ligio e virtuoso, proprietario di una bottega ereditata dal padre in cui vende oggetti d'arte e paramenti sacri,in buoni rapporti con il Vaticano,annovera tra i suoi clienti,suore, preti e cardinali, vive in modo riservato e austero. Un brutto giorno, sua moglie, Lidia, alias Lucrezia lante della Rovere, lo lascia dopo venticinque anni di matrimonio,per fuggire con una donna,proprio la sua commessa.Così di colpo si ritrova senza consorte e senza collaboratrice,dunque nella sua monotona vita irrompe Luna, una coatta di buon cuore,ex ballerina di lap-dance,sfacciata ed invadente, poco adatta a lavorare in un negozio di oggettistica religiosa ,con frequentazioni "pericolose"e debiti da pagare,ma molto volenterosa,dopo qualche iniziale perplessità, sarà assunta da Guglielmo, come nuova commessa. Luna travolgerà il suo datore di lavoro,portando nella sua vita deprimente, una ventata di “positività”,trascinandolo in un girotondo di incontri con altre donne,appuntamenti al buio,grazie ad un app di incontri come "Lovit",con confronti/scontri tragicomici, con donne disperate, pronte a tutto pur di trovare l'anima gemella,un campionario variopinto di desolata umanità,tra ninfomani assatanate,alcoliste croniche, persone animate da energia ipertrofica o ipocondriache con cartelle cliniche sempre in mano,c'è di tutto,ma tra una disavventura e una peripezia,incontra anche quella giusta,l'infermiera Ornella.
La commedia non propone niente di originale,già formule simili, di contrasto e simpatia,tra opposti si erano viste in altri film del regista romano, come "Maledetto il giorno che t’ho incontrato", o "Io Io, Lara e loro" e "Posti in piedi in Paradiso",con risultati altalenanti,ma stavolta Verdone, come purtoppo gli capita sovente negli ultimitempi,non riesce a lasciare il segno,i personaggi sono tratteggiati in modo troppo grottesco e caricaturale,malgrado l'ottima performance della Pastorelli, che dimostra anche un buon "feeling" con Verdone,la storia è troppo sfilacciata, frammentaria e stiracchiata,in più la sceneggiatura zoppica,peratro,la scena musicale “allucinata”,anche se tecnicamente valida e con coreografie accurate, resta avulsa rispetto alla trama.
Verdone è un regista/attore simpatico e di qualità,che ha saputo raccontare i nostri costumi sociali, con stile,ironia e garbo,dunque spiace stroncare i suoi film,tuttavia per onore di obbiettività,non si può non prendere atto, che sta attraversando un periodo di scarsa ispirazione artistica.
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