Regia di Cyril Schäublin vedi scheda film
La mano del bravo regista fa la sua parte in un film breve ma significativo.
(Visionato online su Artekino Festival)
La Svizzera sta bene, tutto è efficiente, ordinato e pulito. Operatori di call center guadagnano 22 franchi l'ora (circa 20 euro) più bonus. Però non sono contenti, per via di un costo della vita altissimo e per un confronto impietoso con pensionati che navigano letteralmente nell'oro. In una società di nuovi poveri (o quasi), dove una nuova, eccezionale offerta mobile per chiamate ed internet è il pricipale argomento di conversazione, proprio un'addetta alla vendita di questi contratti telefonici si servirà dei dati dei clienti per compiere una grossa truffa ai danni di facoltosi anziani, ormai distanti da ogni forma di sospetto e bisognosi di vicinanza affettiva, quando non afflitti da demenza senile.
La vicenda in sé, inserita in un grigiore cittadino costante e intrisa di una diffusa freddezza caratteriale,
potrebbe essere noiosa ed emozionalmente incomprensibile per un italiano che conosca il sole e i suoi effetti: che sono ad esempio il succoso pomodoro del sud, l'olio d'oliva così come l'aglio e la cipolla, i cui profumi ben accompagnano abbondanti pasti e libagioni in famiglia e tra amici, dove si parla di tante cose, dalle più frivole alle più impegnate, con allegria, gioia, disappunto, tristezza, ... ma sempre con passione ed espressività; nel linguaggio vocale e corporeo, nel tono di voce, negli sguardi.
Fatto sta che il cinema, quello buono, può servire anche a far uscire lo spettatore dalla sua zona di confort, mettendo in discussione le sue certezze e, a volte, i suoi pregiudizi.
Qui ci pensa il regista a fare la differenza, con inquadrature che ritraggono insieme al grigiore, le geometrie del paesaggio urbano e la sua essenzialità, il tutto accompagnato da un rumore di fondo pacato e significativo, quello di un traffico stradale che ci ricorda la vita che scorre, e che solo il tocco di un artista poteva nobilitare con tale (apparente) facilità.
In questa cornice risaltano le persone, come l'anziana signora ben fotografata all'interno di una banca, interpretata benissimo da un'attrice all'altezza che esprime tutta la stanchezza degli anni, il desiderio di semplificazione, e una solo accennata insofferenza verso un bancario che le fa troppe domande alla sua richiesta di prelevare una grossa cifra.
E poi ci sono gli agenti di polizia stradale, che riescono a scambiare qualche battuta mentre sono al lavoro, sullo sfondo bianco/grigio di un cielo invernale freddo e statico, vivacizzato giusto un po' dallo scorrere degli pneumatici sull'asfalto, dal fruscio dell'aria e soprattutto dai primi piani degli agenti, che quando parlano, e ancora di più quando tacciono, esprimono tanto coi loro sguardi.
Un buon film.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta