Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Tre amici impediscono una tragedia, e trovano il loro posto nel mondo.
Eastwood meno inspirato del solito inscena la normalità di questi ragazzi: le marachelle da piccoli, poi il servizio militare, la gita in Europa, le ragazzate la sera, e cosi via, fino a quel fatidico giorno del 2015, celebrandone così l'epica, inconsapevole a priori, tronfia a posteriori.
E perché no? In effetti questi tre evitarono una carneficina, neutralizzando un terrorista che programmava una strage. Come negarlo? Semmai infastidisce come il regista abbia ricondotto il tutto alla loro formazione militare, mettendoci in mezzo pure il disegno divino.
Un caso raro di persone non penalizzate dalla guerra ma nobilitate da essa. Assurdo certo, pensare che la guerra nobiliti qualcuno, e lo sa bene Clint che in Gran Torino e American Sniper presentava uomini lacerati da disturbi post conflitto , a loromodo vittime ; solo che stavolta esagera un po' nel finale perdendo un filo di compostezza ed equilibrio, inserendo immagini di repertorio della cerimonia in cui il presidente del consiglio francese premia i giovanotti . Belle parole per un concetto che avremmo preferito non fosse cosi ostentato nel film.
Al netto di queste considerazioni resta un discreto lavoro nel classico stile eastwoodiano , senza sbavature in fase di regia , con qualche intoppo nel montaggio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta