Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Avventure amorose di un ufficiale NATO che cerca morbosamente di mettersi in situazioni rischiose (arrivando al punto di spedire un telegramma al proprio superiore, del quale ha appena sedotto la moglie, per avvertirlo di tornare a casa), disdegna la routine (arrivando al punto di rifiutare una fanciulla illibata che gli si offre con il consenso della madre) e prende accuratamente nota delle proprie conquiste in un taccuino. Commedia abbastanza divertente ma sfilacciata, episodica, prolissa, che si ammoscia in un risibile sottofinale giudiziario. Mastroianni fa il mattatore come se fosse Fellini a dirigerlo, ed è lui che tiene in piedi il film; invece le figure femminili, per quanto si cerchi di differenziarle, restano sfocate e intercambiabili fra loro. Se il termine di paragone (inevitabile per un cinefilo) è L’uomo che amava le donne, il livello è decisamente più basso.
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