Regia di Tim Burton vedi scheda film
Il capolavoro di Tim Burton (insieme a IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW e a LA SPOSA CADAVERE) e' un sincero e nostalgico omaggio a quello che e' stato un perdente a 360 gradi (o almeno quasi). Burton ci racconta una parte di vita di Edward Davis Wood jr, un giovane regista americano attivo prevalentemente negli anni 50', al quale venne affibbiato dopo la sua morte (a soli 54 anni di età) la molto poco onorevole nomina di "peggior regista della storia del cinema". Vedendo i suoi film effettivamente tale giudizio non appare del tutto sbagliato. Resta il fatto che Tim Burton, oltre che raccontare la storia di un uomo che nonostante non avesse un bricciolo di talento amava incondizionatamente il proprio lavoro, ci narra di quella parte di cinema a molti forse ancora sconosciuta, fatta di budget ridicolissimi, effetti speciali e visivi incredibilmente ingenui e rudimentali, attori che non sapevano assolutamente recitare e autentiche corse contro il tempo per trovare fondi e terminare in tempo le riprese, il tutto fotografato con uno splendido bianco e nero quasi neorealistico. Ci viene narrata la vita di Bela Lugosi (uno straordinario Martin Landau), raffinato attore ungherese, grande icona del cinema horror degli anni 30', che col passare degli anni cadde in disgrazia, diventando oltretutto dipendente dalla morfina. Fu proprio Ed Wood a cercare inutilmente di ridare lustro alla sua carriera standogli vicino fino alla sua morte. Situazioni bizzarre, grottesche e comiche, come quando Ed Wood (Johnny Dep, quasi mi dimenticavo di specificarlo) presenta a un'anonima e sgangherata casa di produzione il progetto di GLEN OR GLERDA, un film che parla di travestitismo, in parte autobiografico, in quanto il vero Ed Wood, nonostante fosse eterosessuale, aveva la predilizione per l'abbigliamento femminile. "Io ho bisogno di registi che girino in 4 giorni, io produco boiate". Al che Ed Wood, riferendosi a Bela Lugosi, risponde al produttore: "ma se in un film c'è un divo, cosa diventa?", "Una boiata col divo?", replica il produttore. Una volta terminato il film, Ed ne porta una copia a uno studios di maggior prestigio, per farsi conoscere. Quando i produttori, in sua assenza, visionano la pellicola, arrivano a sbellicarsi dalle risate pensando a un vero e proprio scherzo. Infatti a un certo punto compare Lugosi seduto su una poltrona che si erge a "gran burattinaio". L'attore comincia a recitare, enfatizzandoli al massimo, frasi e versi inventati al momento e privi di qualsiasi logica e significato, mentre in sovraimpressione si materializza un branco di bisonti in piena corsa. Situazioni come già detto divertenti e paradossali, ma anche tristi e malinconiche, una in particolare e' quella del party tenuto la sera per festeggiare la fine delle riprese del film BRIDE OF THE MONSTER. Wood si traveste da danzatrice del ventre e comincia a ballare, con l'approvazione del resto del cast. E' Dolores Fuller (Sara J. Parker) compagna di Ed che si infuria e grida a lui e al resto dei presenti quanto li disprezzi e li odi. Inutile precisare che in questa sequenza Tim Burton abbia voluto omaggiare una scena chiave ed emblematica di FREAKS di Tod Browning. Di scene e momenti da raccontare questo film ne ha veramente moltissimi. L'unico consiglio e' quello di vederlo assolutamente, che si abbia o meno la passione per quel tipo di cinema, che il cinema stesso ci ha sempre un po' voluto nascondere. Bellissimo e poetico. Voto 9.
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