Regia di Tim Burton vedi scheda film
Godibile trasposizione cinematografica della vita del regista Ed Wood, che viene ripercorsa attraverso una narrazione elegante e malinconica, ma anche attraverso uno stile ironico eppure mai frivolo, il cui pregio più grande è quello di rendere candide perfino le scene drammatiche.
Tim Burton riesce a salvare la trama da quella pesantezza e tragicità tipiche dei film biografici, donandole il giusto equilibrio tra serietà e comicità e uno stile autoironico gradevole.
Alcune vicende e circostanze commuovono, altre divertono e altre ancora inteneriscono, incuriosiscono e sorprendono.
La sceneggiatura, nonostante sia stata improvvisata giorno per giorno, è brillante e delinea una trama intrigante, tragicomica e ricca di momenti preziosi.
Buoni i dialoghi, belle le ambientazioni, ben riprodotte le scenografie e ottima la scelta del bianco e nero applicata sulla pellicola, aiuta la storia a sembrare più vicina alla sua reale epoca.
Adeguato e spumeggiante il cast scelto. Johnny Depp è eccellente ed esilarante, ha saputo cucirsi sulla pelle anche questo difficile personaggio. Ha una verve comica naturale e qui, poi, sembra davvero a suo agio, anche nelle scene in cui si traveste da donna. Abbastanza brava e simpatica anche la sua co-protagonista Sarah Jessica Parker. Insieme danno vita a siparietti comici gustosi – mitica la scena in cui lei gli lancia una padella in testa.
Ben calato e divertente Bill Mulray nel ruolo che interpreta e bravissimo e basico Martin Landau. La sua interpretazione è perfetta. Ha reso il proprio personaggio – Bela Lugosi – commovente e divertente al tempo stesso. Il modo naturale in cui si è immedesimato in lui gli ha fatto meritare pienamente l'Oscar che ha vinto.
Il punto di forza maggiore del film è indubbiamente la personalità di Ed Wood, uomo gioviale e incondizionabile, che nonostante venga trattato e ritenuto da tutti un pessimo regista (il più pessimo della storia del cinema dicevano), non si vergogna mai di essere se stesso, nel bene e nel male. Pur essendo eterosessuale infatti, ama travestirsi da donna – ha una spiccata predilezione per i golfini d'angora – ma ama più di ogni altra cosa fare cinema.
La sua mania di girare film di serie B, a volte perfino eccentrici, gli causerà non pochi problemi. Spesso fallirà e verrà umiliato e insultato, eppure non si scoraggerà o arrenderà mai, anzi. Persevererà fino alla fine, anche quando si ritroverà senza un soldo, e coinvolgerà nelle sue avventure uno dei suoi idoli, Bela Lugosi – attore ormai fallito, impoverito e morfinomane che nessun regista vuole più nei film – di cui diventerà grande amico (proprio come, non per casuale analogia, Tim Burton divenne amico del suo idolo Vincent Price che ingaggiò prontamente in Edward mani di forbice). E la loro amicizia si rivelerà certamente il secondo punto di forza di questo film, i cui risvolti saranno dolci-amari.
Tim Burton qui ci dimostra tutta la sua versatilità nel dirigere un’opera di genere molto differente dalle sue tipiche fiabe dark e il motivo per cui abbia scelto di raccontare proprio la biografia di Ed Wood non è poi così difficile da intuire. Tim dev'essersi spesso sentito artisticamente incompreso e bistrattato come Ed Wood in passato. Infatti, è sempre stato un amante dei film di serie B e ha faticato parecchio per trovare gente disposta a credere nei suoi lavori, ma a differenza di Ed Wood, alla fine ce l'ha fatta a diventare un regista molto apprezzato.
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