Regia di Tim Burton vedi scheda film
Affascinante tributo del cosiddetto "cinema di qualità" ai B-movies. Nella visione di Tim Burton, un film "low budget" può rivendicare non solo la dignità artistica ed il valore sociale del "freak", ma anche il carattere della pubblica utilità. Le produzioni di Ed Wood hanno tanto dell'operazione umanitaria, recuperando attori decaduti ed accogliendo aspiranti stelline, e valorizzando, in una sorta di salutare riciclaggio, gli scarti dei colossi hollywoodiani. Il cinema di bassa categoria ha il pregio di andare contro corrente, di non conformarsi alle logiche patinate dello "showbiz"; in più è un cinema sincero, senza pretese, il cui spirito grottesco sa riproporre, con disarmante semplicità, le emozioni delle favole infantili. Cos'è, in fondo, il kitsch, se non una candida assenza di stile, un primitivo scoppio di entusiasmo che non conosce pudore né sofisticazioni, ed è scevro dei mascheramenti imposti dai canoni dell'eleganza? Cos'è, se non una genuina provocazione al gusto colto ed educato dell'establishment intellettuale? È la dimensione surreale in cui sogno e incubo vanno a braccetto, e che, per il resto, è esente da ogni compromesso; è l'immagine del mondo, riflessa nello specchio deformante delle nostre ansie, di cui Tim Burton ha saputo farsi geniale e poetico portavoce. Questa sua opera, più che una biografia, è l'accorata arringa difensiva di un certo modo di fare cinema, di un cinema che appare sciatto solo perché non teme di rivelarsi per quello che è: un'illusione transitoria ed un artificio imperfetto. La spontaneità dell'arte è svilita dal confezionamento, e rifugge i dettami della moda. "Ed, visions are worth fighting for. Why spend your life making someone else's dreams?" Con queste parole, nel film, Orson Welles esorta il bistrattato cineasta a non piegarsi, e a perseverare. "Ed Wood" è un'opera che prende i cinefili letteralmente per la gola, stuzzicando in loro l'insolito appetito di andare a scoprire le virtù nascoste di colui che si aggiudicò, da morto, l'esclusivo titolo di "peggior regista del mondo".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta