Regia di Tim Burton vedi scheda film
La sua storia non è certo edificante, la sua carriera non ha lasciato alcun segno nella storia del cinema. Burton lo prende come esempio negativo forse per la sua ostinazione e la sua cieca fiducia nei propri (miseri) mezzi, forse solo come opposto di quanto dovrebbe fare un qualunque regista per ottenere un prodotto di minima qualità. Il bianco e nero è l'unica veste possibile per ricreare le cupe atmosfere degli horror anni '50, Burton non è affatto uno sprovveduto ed organizza accuratamente l'ascesa del 'mito' (negativo) di Wood, senza ridicolizzarlo o penalizzarlo in maniera troppo decisa, in alternativa a quella che normalmente in una biografia dovrebbe essere la scalata al successo. Un bel lavoro, con anche qualche punta di sentimentalismo e di nostalgia per la Hollywood che fu.
La carriera hollywoodiana di Ed Wood, decretato nel 1980 'il peggior regista di tutti i tempi'. Negli anni '50 realizzò alcune scadenti pellicole horror di nessun successo e ancor meno valore; si ricorda per l'amicizia con Bela Lugosi (che partecipò ai suoi lavori) e perchè sul set amava travestirsi da donna. Wood lotta per ottenere ridicoli finanziamenti per i suoi progettini di mostri e alieni, sentendosi in un parallelo con il gigantesco Orson Welles, che una sera incontra per caso in un bar.
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