Dalton, buttafuori con fisico da ballerino e laurea in filosofia, viene ingaggiato per ripulire il Road House, locale nel Kansas, noto per le continue risse e il malaffare imperante. Ci riesce ma il lavoro sporco sarà esteso all'intera cittadina, a causa di un sanguinario boss della mala locale.
Amarcord langue. Gli anni '80 erano agli sgoccioli, e Swayze cavalcava ancora l'onda lunga di Dirty Dancing, prima di cavalcare quella australiana di Point Break.
Il film, lo diciamo a scanso di equivoci, è un action americanissimo di grana grossa con scazzottate coreografate, esplosioni a nastro e sgallettate ancheggianti. Mentre la sceneggiatura tenta battute da spaghetti western tipo "sii gentile fino a quando non arriva il momento di esserlo un po' meno" o perle come "nessuno esce mai vincente da una rissa". Nonostante tutto questo ha un suo stuolo di groupies, e una sua fama di piccolo cult.
Gli attori, dal canto loro, ce la mettono tutta. Swayze, in versione Bruce Lee, rivaleggia a chi è più fico con Sam Elliott. Kelly Lynch fa la bionda intellettuale ma dà il suo meglio in nude look.
Pertinente e country la scelta musicale con notevoli performance del chitarrista canadese Jeff Healey, celebre per il suo modo anti convenzionale di suonare.
Per nostalgici.
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