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Murder à la Mod

Regia di Brian De Palma vedi scheda film

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La recensione su Murder à la Mod

di marco bi
7 stelle

Murder à la Mod non è solo hitchcockiano (e nessuno si meraviglia) ma anche kubrickiano (per il racconto che torna indietro e riparte da un altro punto di vista ricorda Rapina a mano armata). Procede tra sperimentazione, presa in giro e contaminazione di generi ed è incentrato sul relativismo della visione e degli accadimenti.

 

Il regista americano (di origini pugliesi) Brian De Palma nato nel 1940, grande appassionato di cinema, scopritore di Robert De Niro poco più che ventenne con Oggi Sposi (1966), Ciao America! (1968), e Hi, Mom! (1970), ama spaziare tra generi diversi, omaggiare e sperimentare, rovistare e rivisitare il cinema classico dal thriller all’erotico/voyeuristico passando per il gangster e il noir, l’horror e la fantascienza senza scordarsi della guerra.

 

 

Sapeva già usar molto bene le tecniche cinematografiche unite alla sua fervida immaginazione quando a venti anni con 150 dollari comprò una cinepresa 16 mm e realizzò diversi cortometraggi (da Wikipedia): Icarus (1960), 660124: The Story of an IBM Card (1961), Woton's Wake (1962), Jennifer (1964), Bridge That Gap (1965), The Responsive Eye (1966), Show Me a Strong Town and I'll Show You a Strong Bank (1966). Poi passò ai lungometraggi e dopo il primo The Wedding Party, in Italia Oggi sposi, che è del 1966 anche se è arrivato nei cinema qualche anno dopo, realizzò questo Murder à la Mod (1968) commedia/thriller in splendido B/N, che definirei una prova d’autore, il fantasma dell’opera cinematografica del Brian De Palma che verrà. Perché è un piccolo compendio dei film del regista diretti dopo, che sono stati tanti e quasi tutti in un modo o l’altro dotati di un corroborato senso della visione (ma anche del facile trinomio - che funziona sempre - di azione, sesso e violenza), di abili tecnicismi (accelerazioni, frame-stop, split screen ecc.) che li hanno resi piacevoli, unici ed originali. Fino all’ultimo suo film girato in Sardegna ‘Domino’, un’indagine poliziesca con Nikolaj Coster-Waldau e Carice van Houten entrambi interpreti della serie ‘Il trono di spade’ ... non è che anche lui s’innamorerà delle serie?

 

Murder à la Mod non è solo hitchcockiano (e nessuno si meraviglia) ma anche kubrickiano (per il racconto che torna indietro e riparte da un altro punto di vista ricorda Rapina a mano armata). Procede tra sperimentazione, presa in giro e contaminazione di generi ed è incentrato sul relativismo della visione e degli accadimenti (anche Rashomon ha insegnato). Il regista firma anche soggetto, sceneggiatura (forse qualcosa di più solido non avrebbe guastato) e il montaggio.

 

Subito dopo i piacevoli titoli di testa fatti con fotografie di una giovane donna in pose sbarazzine che cambiano al ritmo di una veloce canzone di William Finley intitolata come il film, assistiamo all’omicidio di una giovane modella che sta posando. Dopo averla fotografata anche da morta l’assassino guarda dei provini di altre ragazze costrette a spogliarsi controvoglia. Conosciamo Karen (Margo Norton) che esce con la ricca amica Tracy (Andra Akers). Si separano, Karen va a trovare il fidanzato che lavora all’ ‘Ondine film inc.’ uno studio cinematografico frequentato da giovani strani amanti del cinema che vogliono vedere ‘il vero’ non la recita e dove alle attricette succedono cose strane. Karen quando sta per fare l’amore col ragazzo vede le telecamere e si ribella. Tracy va in banca a ritirare soldi e gioielli, li lascia in macchina, Karen se ne appropria ed entra nello studio ma il bislacco sordomuto Otto (William Finley) cerca di colpirla, riesce solo a sporcarla e lei si fa una doccia ... poi il film torna indietro e rivediamo parte dell’accaduto da altri punti di vista: quello dell’amica e finalmente anche quello dell’assassino. Ma dovete vederlo e divertirvi a capire cosa succede tra sangue vero e sangue finto, punteruoli di scena o veri che cambiano di posto e di mano, donne svenute o morte trasportate al cimitero in bauli da veri o finti assassini... e non sarete mai sicuri di quello che avete appena visto!

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