Regia di Rose Troche vedi scheda film
Uno dei più chiacchierati indipendenti americani dell'anno, realizzato a Chicago da una troupe di sole donne tra mille difficoltà e molto entusiasmo, Go Fish in realtà non esce dalla media dei prodotti realizzati off off Hollywood. Fotografia in bianco e nero molto sgranata, montaggio incisivo, un dialogo veloce, punteggiato di immagini simboliche (mani allacciate, volti in primo piano, fiammiferi che si infiammano). Più, i tempi agili della commedia sentimentale, un po' casuale, molto metropolitana, un po' didascalica. Due persone che prima non si conoscevano, spnte dalle amiche, cominciano a frequentarsi e finalmente si innamorano e decidono di formare una coppia. La sensazione del film sta probabilmente nel fatto che si tratta di una coppia formata da due donne, inquadrata all'interno della comunità lesbica. Sarebbe ingiusto sopravvalutare Go Fish solo per questo motivo: il suo problema è che inventa ben poco. Quella fotografia, quel montaggio, quel ritmo di dialogo li abbiamo già visti nel 1986, in Lola Darling di Spike Lee; e il simbolismo talvolta è banale e talvolta richiama certe follie surreali di Eraserhead (classe 1978) di David Lynch. Un po' poco per parlare di una via lesbica (o femminile) al cinema.
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