Regia di Rose Troche vedi scheda film
interessante e inquietante, per la scelta del bianco e nero e per la claustrofobica ambientazione da ghetto gay, con la pellicola sgranata, iperimpressionata e le angolazioni audaci simil super-8.
i personaggi sono però a tratti sfumati, a tratti stereotipati nel tipo lesbo-mascolino. curioso che 10 anni dopo la regista si impantani invece nel lesbo-chic dirigendo il serial the l world
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