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The Cakemaker

Regia di Ofir Raul Graizer vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Cakemaker

di alan smithee
6 stelle

CINEMA OLTRECONFINE

Thomas fa il pasticciere in una grande città tedesca. Sul lavoro ha occasione di conoscere, diventandone amante, di Oren, un affascinante uomo d’affari israeliano, sposato con prole, spesso in viaggio d’affari in terra germanica.

La loro diviene una storia di passione e condivisione di momenti di intimità di natura stabile, pur nella clandestinità della fattispecie, almeno fino al giorno che Oren, in partenza per rientrare a casa come mille altre volte, sparisce senza lasciare tracce di sé.

Solo dopo settimane vissute in ansia, impossibilitato a mettersi in contatto con familiari che non conosce e a cui non saprebbe giustificare la propria presenza, Thomas viene a conoscere i motivi di una disgrazia che accidentalmente gli ha sottratto l’amante, e soprattutto uno dei principali motivi di vita del giovane uomo.

Trovato il coraggio dopo mesi di intraprendere un viaggio verso Gerusalemme, Thomas escogiterà anche il modo per entrare in contatto con la vedova del suo amante, Anat, riuscendo poco per volta a farsi assumere come cameriere e cuoco nel bar di osservanza kosher che la donna gestisce nel rispetto dei rigorosi dettami religiosi che caratterizzano anche la cultura culinaria ebraica.

Nascerà pure un abbozzo di storia d’amore, in cui la donna si infatuerà dell’uomo e costui, amando la consorte del suo amato, troverà una sorta di effimera soddisfazione passeggera che saprà restituirgli in parte il compagno perso improvvisamente.

La dura realtà, fatta di regole intransigenti e di ossessiva intolleranza ad aprirsi alla genuinità autentica di un sentimento condiviso, creeranno il dramma e la separazione, che riuscirà a non essere definitiva solo con la ragionevolezza che sa andare oltre ogni regola, religiosa o etica, pur sempre irragionevole ed ottusa.

Una sorta di appassionata, contrastata, impossibile storia d’amore che ricorda, in certe drammatiche situazioni senza uscita apparente, il noto film Le fate ignoranti di Ozpetek, The Cakemaker è una riuscita, interessante, istruttiva opera prima del regista israeliano Ofir Raul Graizer, che punta la sua attenzione sui disagi e le problematiche serie che si incontrano ogni qualvolta l’intransigenza che governa i dettami e le regole religiose, si scontra contro il buon senso e il sentimento disincantato e senza regole o barriere.

La pellicola riesce ad essere anche interessante per il fatto di riuscire ad illustrare compiutamente un sottobosco di regole severe ed intransigenti che appartengono senza via d’uscita o compromessi, al severo e composto modi di vita della cultura ebraica: anche e semplicemente quando si tratta di abbinare e combinare i vari alimenti, che sono poi la materia essenziale per darci la vita, fisica e spirituale.

Una buona mano alla sostanziale riuscita di una pellicola non nuova a livello di argomentazioni, ma racchiusa in un contesto assai interessante in cui addentrarsi, la conferiscono i due validi protagonisti, divisi dai ruoli, dalle religioni, dalle regole castranti e inflessibili di due mondi che non riescono a dialogare come i corpi e la naturalità del gesto invece imporrebbe loro: Tim Kalkhof nei panni dell’abilissimo cuoco-amante, e Sarah Adler in quelli dimessi della vedova apparentemente riservata e sottomessa, avvinta da una passione che la rende orgogliosa e risoluta oltre ogni sterile e superficiale convenzione.

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