Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
“Chi ha due mogli perde l’anima. Chi ha due case perde il senno”, ammonisce un cartello all’inizio del film. Louise ha due case, che corrispondono alle sue due diverse vite: quella che condivide con il serioso fidanzato Rémi, situata in un quartiere periferico, e il piccolo appartamento in centro che usa come base per le sue scorribande notturne. Le sue vicissitudini sentimentali, pur occupando la maggior parte del film, sono la parte meno interessante: quello che veramente lascia il segno è il finale, brusco e repentino, in cui Louise torna a casa a fine nottata e scopre casualmente che, mentre il film seguiva le sue prevedibili e banali avventure, Rémi viveva in un film parallelo alla fine del quale si ritrovava non più con lei ma con un’altra (Marianne, che nel film ‘vero’ si intravede appena). Rohmer, come sempre, è un grande non solo per ciò che dice ma anche per ciò che lascia intuire: per esempio, che la verità di un personaggio non è necessariamente ciò che si lascia inquadrare da una macchina da presa.
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