Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Bel film di Rohmer, nel suo stile caratteristico fatto di dialoghi e analisi sentimentali. Al centro troviamo, come al solito, una donna, che si dibatte tra due uomini. Innamorata veramente di un terzo, pende indecisa tra i due personaggi lasciando insoddisfatti entrambi (e se stessa). Il suo cuore è un guazzabuglio di sentimenti e mezzi sentimenti, dubbi e rimorsi, scelte forzate e ripensamenti. Il modo in cui lei descrive "l'amore" che prova per questi uomini è da ascoltare con attenzione, e da dipanare per cercare di capire. La prima a non aver chiaro cosa prova dentro di sé è proprio lei, che per di più è soggetta a non pochi cambi di idea e sbalzi sentimentali. La sostanza è che non ama veramente nessuno dei due uomini, ma però insiste ad assecondare la fugace inclinazione che prova per loro e a definirla in qualche modo amore. Per questo è infelice e fastidiosa. Semplicemente dovrebbe rinunciare ad entrambi, e attendere il vecchio amore o un altro che lo sia veramente. Altra sua caratteristica è che è, in modo molto femminile, piena di contraddizioni. Pianta di colpo prima l'uno e dopo l'altro; uno dei due tenta di trattenerla e lei si inalbera; poi torna dall'altro, che dice di non amare, e si lamenta perché questi non aveva tentato di trattenerla, quando lei gli aveva manifestato l'intenzione di piantarlo. I suoi tentativi di dire "ti amo, ma..." fanno quasi sorridere.
Molti dialoghi sono decisamente interessanti, e tipicamente rohmeriani, anche quelli che parlano di questioni di filosofia e di fede. In questo film, infatti, è presente in filigrana anche un discorso sul cattolicesimo, guardato con rispetto ma dal di fuori, e con qualche critica.
Rohmer conduce il film con il suo consueto stile, e ne esce uno dei suoi tanti riusciti studi sull'animo femminile, che secondo me riesce nell'intento non facile di catturare. In nessun modo lo considererei un film di serie B, o addirittura brutto. Proprio non capisco il Mereghetti, che lo definisce "una telenovela" e gli dà 1 stelletta e mezzo. Fossero tutte così le telenovelas ne sarei un appassionato. In una particina, praticamente una comparsa, troviamo la protagonista de "Il raggio verde" (Marie Riviere).
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